PC Ci arriva da Mani Tese, la storica ong impegnata a combattere gli squilibri tra nord e sud del mondo, con la quale collaboro, un appello ad aiutarli nel rush finale della raccolta firme per la promozione della Dichiarazione Europea per la Sovranità Alimentare. Una dichiarazione che è il frutto del primo forum continentale sul tema svoltosi a Krems, in Austria, nell’agosto del 2011 (400 delegati da 34 paesi) e che contiene 6 richieste forti di cambiamento rispetto a tutte le politiche europee che regolano la produzione, la vendita e il consumo di cibo. (Firmare è facilissimo e velocissimo, basta andare a questo link: http://www.change.org/it/petizioni/sovranit%C3%A0-alimentare-in-europa-ora, fatelo tutti subito!)
Approfittiamo per porre a Giosuè De Salvo, capo area advocacy Mani Tese, alcune domande inerenti alle possibilità di lavoro nell’ambito del mondo no profit.
Quali prospettive si aprono per i giovani nell’ambito del no profit in questi anni di crisi?
Giosuè De Salvo: Guardandola in positivo, la crisi apre delle enormi prospettive per i giovani. Essendo una crisi di sistema, travolge larga parte delle convinzioni su cui si sono fondati i percorsi di carriera negli ultimi trent’anni e consente loro di essere più creativi che mai. Detto in altre parole, il fallimento del dogma “libera impresa in libero mercato = prosperità e benessere” fa sì che i giovani possano approcciare in modo innovativo i mestieri tradizionali e addirittura inventarsi nuovi mestieri basati su valori e visioni capaci di rimettere la dignità umana e la sostenibilità ambientale – i due grandi perdenti del così detto Finanzcapitalismo – al centro della loro esperienza di vita e di lavoro. Ebbene, questi valori e queste visioni sono la sostanza dell’impegno nel no profit.
Un giovane di talento che voglia lavorare nel no profit deve avere delle caratteristiche particolari? Quali?
Giosuè De Salvo: C’è no profit e no profit ovviamente. Per come la vedo io, dall’osservatorio Mani Tese, occorre essere dei professionisti appassionati. Professionisti della progettazione, della logistica, dell’amministrazione, della comunicazione. Appassionati del genere umano e di madre Terra. Non bisogna mai stancarsi di “camminare domandandosi” quali sono le cause più profonde dell’ingiustizia e come fare per porvi rimedio. E’ un lavoro che ti mette in discussione ogni giorno come persona e come specialista, che sfida la tua coerenza, che ti fa litigare in famiglia e con gli amici, che ti rende inviso agli indifferenti, che molto spesso è fonte di grandi rinunce materiali ma che proprio per questo ti rende vivo. Ecco, forse la dote più grande richiesta è una grande e inguaribile voglia di vivere!
Tornando al tema della Sovranità alimentare, ci spiega Giosuè che “ad oggi, siamo a quota 5.000 firme cartacee e quasi 2.000 on line. Se riusciremo a completare l’impresa entro il 31 dicembre 2012, porteremo la voce di 10.000 cittadini europei (una cifra non trascurabile!), tra gli altri, al sindaco Giuliano Pisapia e al futuro presidente della Regione Lombardia perché Milano e la Lombardia ospiteranno l’Esposizione Universale del 2015 che ha come temi portanti il diritto al cibo e la sostenibilità, ai Parlamentari Europei che stanno svolgendo il ruolo di relatori sulla riforma della PAC, la politica agricola comunitaria e ad altre figure chiave in ambito Unione Europea, fra chi si occupa di politiche del cibo. Ciò che ci muove è la ferma convinzione che “un cambiamento del nostro sistema alimentare sia un primo passo verso un cambiamento più ampio della nostra società!”.”