PC Ci sono persone volenterose, preparate, che lavorano tanto eppure non fanno carriera o addirittura perdono il lavoro. Perché? Se lo è chiesto Travis Bradberry, autore di Emotional Intelligence 2.0., che ha trovato almeno nove atteggiamenti che possono uccidere, a volte lentamente come l’arsenico delle vecchie ziette, la vostra carriera.
Conoscerli vi aiuterà a contrastarli prima che diventino un’abitudine consolidata.
- Accontentarsi della propria confort zone
Ricordatevi che in qualsiasi ambito lavorativo il cambiamento è ormai una costante! Cercate di essere pronti a cavalcare il cambiamento o addirittura imparate a cercarlo proattivamente: mantenetevi aggiornati professionalmente, guardatevi in giro per eventuali altre proposte, aggiornate spesso il vostro curriculum vitae, fate networking, imparate qualcosa di nuovo.
- Aver paura del cambiamento
Ancora peggio dell’atteggiamento precedente, è l’aver paura del cambiamento e far qualsiasi cosa per evitarlo. Non essendo nativa digitale (ma va?) ricordo il terrore col quale molte persone hanno affrontato l’ingresso del computer nella loro vita lavorativa e non potrò mai dimenticare l’orrore con il quale un’amica mi annunciava che dal giorno dopo avrebbe dovuto usare il mouse.
Visto che il mondo e il lavoro cambiano con velocità se non amate per carattere il cambiamento dovrete almeno imparare a non opporgli resistenza.
- Fare (solo) politica
Ho rivisto recentemente un vecchio collega che mi ha fatto uno dei più bei complimenti della mia carriera. Mi ha detto che quando lavoravamo insieme in Young & Rubicam ero rispettata anche da chi non mi amava perché lavoravo tanto e con dedizione, mentre altri avevano fatto carriera legandosi al carro del vincitore.
A distanza di tanti anni questo ex collega mi ha chiamato per realizzare insieme dei progetti perché sapeva di poter contare su competenza e entusiasmo, più che sulla capacità di fare politica (anche se qualche volta anche essere un po’ meno Cenerentola un po’ più Principe – di Macchiavelli – può aiutare).
- Perdere di vista la visione globale
Ecco un atteggiamento nel quale mi riconosco moltissimo e che definisco l’essere “pierini”: cioè il concentrarsi eccessivamente sullo svolgere nei minimi dettagli il proprio compito, con il rischio di perdere di vista la visione complessiva.
- Promettere troppo e fornire meno del previsto
In buona fede un gran lavoratore a volte tende a promettere più di quello che riuscirà effettivamente a realizzare. Ricordatevi che le percezioni contano più dei fatti: se avete promesso, senza che nessuno ve lo imponesse, di raggiungere una scadenza estremamente ravvicinata e arrivate anche solo un po’ in ritardo, rimarrete impressi come quelli che non mantengono le scadenze, non come quelli che hanno fatto un lavoro in tempi comunque molto rapidi. Imparate a non essere over-promising, siate realistici, e vi farete la fama di qualcuno di affidabile che conclude sempre i suoi progetti in tempo.
- Essere negativi
Sottoscrivo pienamente le parole di Bradberry: se trasmettete negatività nel vostro reparto e vi lamentate costantemente del lavoro e dei colleghi rendete più pesante l’ambiente lavorativo e più complicato il lavoro del vostro capo, che dovrà gestire anche la vostra insoddisfazione. Se le persone preferiscono evitarvi che sentirsi ripetere l’ennesima lamentela, difficilmente la vostra carriera decollerà.
7. Avere scarso controllo delle proprie emozioni
Se vi si legge in faccia che un collega o un capo vi irrita, se per un niente scoppiate a piangere o avete un attacco di rabbia, se chiunque riesce a capire se siete insofferenti o annoiati solo guardandovi in faccia, se avete l’abitudine di rispondere male ai colleghi, se vi siete fatti la fama di essere persone difficili da gestire, è probabile che la vostra insoddisfazione aumenterà perché non avrete la promozione che sperate.
- Adulare il capo
L’adulazione non ha niente a che fare con un rapporto basato sul rispetto e la stima. Una relazione di lavoro tra capo e sottoposto può funzionare a lungo solo se basata sull’autenticità e sul merito.
- Concentrarsi solo su come evitare il grande errore
Molti pensano, sbagliando, che la loro carriera possa essere rovinata solo da un grande “errore” (conosco donne che hanno aspettato anni ad avere un figlio perché temevano che la loro carriera si sarebbe bloccata perché “non era il momento giusto”) mentre le ricerche dimostrano che è più facile che una carriera non progredisca a causa del sommarsi di tanti, piccoli, atteggiamenti sbagliati come quelli che abbiamo appena visto, piuttosto che a causa di un singolo, macroevento.
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