PC Se non siete tra i fortunati appartenenti alla categoria del posto fisso, specie in estinzione come conferma il successo dell’ultimo film di Checco Zalone, è probabile che vi siate recentemente ritrovati o vi troverete presto a dovervi inserire in un nuovo ambiente di lavoro.
Le ricerche dimostrano che cambiare lavoro è una delle tre principali cause di stress, dopo lutto e trasloco. È quindi normale affrontare con una buona dose di ansia i primi giorni in un nuovo posto di lavoro: siete quelli che gli inglesi chiamano non tanto absolute beginners (il titolo è un mio piccolo tributo all’indimenticabile David Bowie) quanto newbies (persone inesperte di un certo contesto che mostrano l’intenzione a migliorarsi).
Ecco alcuni spunti per inserirvi in modo veloce e possibilmente indolore nel nuovo ambiente.
Imparate il gergo interno
Ogni azienda, proprio come le tribù giovanili, ha un suo linguaggio specifico, con acronimi da risolvere, parole usate al di fuori del contesto abituale, modi di dire “di moda”. Padroneggiarlo vi permetterà di capire cosa vi viene scritto o detto, ma anche di dimostrare appartenenza al gruppo. Per un approfondimento potete leggere anche Il gergo aziendale come segnale di appartenenza
Indossate la divisa giusta
Per quanto ci siano regole generali su come vestirsi adeguatamente in ambito lavorativo, argomento che abbiamo trattato più di una volta (vedi Dress code: come vestirsi adeguatamente per lavoro dove gli altri si divertono e Come vestirsi d’estate per una riunione , A proposito di stile e di estate) esistono anche delle specifiche norme non scritte in ogni singola azienda che è meglio seguire soprattutto nei primi giorni.
Non fate l’errore di pensare ad esempio che in un ambito creativo ci possa permettere la massima informalità, questo può essere vero per quanto riguarda copy writer o art director, ma molto meno nel reparto account. L’ideale sarebbe tenere gli occhi ben aperti il giorno del colloquio per capire in anticipo (con una certa dose di ottimismo!) qual è lo stile aziendale e presentarvi fin dal primo giorno vestiti in modo da mimetizzarvi al meglio. Questo non significa che dobbiate rinunciare al vostro abituale modo di vestirvi, l’importante è che questo rientri in alcuni parametri. E in ogni caso è meglio aspettare qualche mese prima di andare contro corrente. Ricordatevi che dovete innanzitutto dimostrare volontà di appartenenza al gruppo, e l’aspetto esteriore è uno degli elementi che meglio lo identificano.
Fate domande
Non vergognatevi a chiedere le informazioni più banali (dov’è il bagno, dove si carica la chiavetta per il caffè, come si fanno le fotocopie, come si controllano sul telefono le chiamate perse) ma anche chiarimenti su quello che vi viene spiegato o richiesto. È normale che un nuovo arrivato non conosca molti aspetti dell’azienda e del lavoro e voglia impararli al più presto. Senza contare che ci sono poche cose più irritanti per un capo del sentirsi dire “sì” da una persona che non ha in realtà capito cosa deve fare: molto meglio dover ripetere, ma essere sicuri di ottenere il feedback desiderato.
Siate proattivi
Nei primi giorni abbonderanno i momenti vuoti nei quali non saprete cosa fare. Benché tutti vi dicano che tra poco li rimpiangerete con tutto il cuore perché sarete sommersi di lavoro, chiedete ai vostri colleghi se c’è qualcosa che potete fare per aiutarli. Non è detto che possano effettivamente delegarvi qualcosa, ma almeno avrete dimostrato proattività e spirito d’iniziativa.
Sorridete
I lettori di questo blog sanno che per Patrizia e me il sorriso è una sorta di mantra (vedi Ho cercato per tutto il paradiso la quota dove sta il tuo sorriso , Dalla moto all’ufficio: due consigli per inserirsi in un nuovo ambiente lavorativo)
Ecco alcuni dei moltissimi motivi per cui sorridere è utile a voi, prima ancora che agli altri:
- sorridere porta gli altri a sorridervi di rimando e questo renderà i primi giorni decisamente meno ansiogeni ( per la precisione il 50% di quelli a cui sorriderete sarà portato, per una serie di norme interiorizzate, a restituirvi il sorriso)
- sorridere trasmette fiducia, serenità e persino credibilità
- sorridere dimostra empatia, e l’empatia è una delle chiavi per farvi accettare dal gruppo.
Imparate i nomi
Ricordare il nome delle persone è un dono che io non ho mai posseduto. Se aggiungete che sono poco fisionomista potete capire le difficoltà che sto incontrando a inserirmi in un ambiente di lavoro estremamente variegato. Alcuni trucchi che utilizzo: mi faccio dei bigliettini con segnati i nomi delle persone con le quali interagisco suddivise per reparto, ubicazione nell’ufficio, ruolo; guardo il loro profilo su Linkedin prima di incontrarle in riunione, in modo da arrivare già preparata e dover fare solo un “ripasso”; mi disegno il tavolo di ogni riunione e poi appunto il nome di tutti i partecipanti unito a una breve descrizione esteriore (magrolina con gli occhiali, fusto con taglio a spazzola, baffi a manico). Cercate di conoscere meglio le nuove persone che incontrate, fate qualche domanda senza risultare invadenti e soprattutto ascoltate molto.
Non esprimete opinioni non richieste
Cito quanto scritto da Patrizia in uno dei suoi post che preferisco: “La prima settimana si parla solo se espressamente interrogati e si evitano soprattutto considerazioni sui massimi sistemi. La tentazione di dire qualcosa di memorabile è forte. Ma la probabilità di dire grandi sciocchezze dovrebbe frenare a nostra verve affabulatoria.
Recentemente una collega, appena arrivata per gestire il prodotto su un mercato estero, ha contestato una combinazione di colori, accampando una inidoneità culturale sul suo mercato. Peccato che quella non fosse “una” combinazione, ma “la” combinazione. Insomma come dire alla Ferrari di togliere il rosso dalla cartella colore.
La nuova arrivata ora non parte dal pian terreno, ma dalla cantina. Il Penthouse pare lontano.”
Cercate di sentirvi a casa
Se potete, personalizzate la vostra postazione con oggetti e foto che vi ricordano qualcosa di positivo, approfittate dei servizi che l’azienda mette a disposizione (mezz’ora in palestra vi riconcilierà con il mondo), individuate il baretto che fa il miglior caffè e scambiate ogni mattina due parole con la barista, capite se tutte portano la schiscetta e adeguatevi: parlare con qualcuno a pranzo di argomenti diversi dal lavoro funziona meglio di un ansiolitico, oppure usate la pausa pranzo per andare dall’estetista, dal parrucchiere, a comprare il regalo per la festa di compleanno dell’amichetto di vostro figlio. Vi ritroverete con più tempo libero nel week end per rilassarvi e affrontare meglio un’altra settimana da newbie.