Archivio mensile:agosto 2014

Come trovare un lavoro trovando lavoro agli altri

PC Nel saggio che sto (un po’ faticosamente) leggendo – The Moral Molecule di Paul J. Zac – l’autore sostiene, in estrema sintesi, che quando trattiamo bene il prossimo, o trasmettiamo serenità, o ci fidiamo degli altri il nostro cervello produce una molecola chiamata ossiticina che si traduce in una sensazione di benessere e felicità.animal-altruism02

Essere altruisti sarebbe quindi, in realtà, un comportamento estremamente egoista.

Gli psicologi sostengono che un atteggiamento altruistico (altruismo deriva da latino alter: altro) nasce da una motivazione profonda ad aiutare gli altri, senza la pretesa di possibili ricompense (la ricompensa nascerebbe, secondo Zac, dal senso di appagamento e felicità attivato dall’ossiticina).

Un risvolto positivo è che, nella mia esperienza, ho scoperto che nella ricerca del lavoro l’altruismo porta sempre un grosso vantaggio: se aiutate gli altri a trovare un lavoro prima o poi saranno loro che vi aiuteranno a trovarne uno.

Mi è infatti spesso capitato di trovare un lavoro a dei giovani laureati o di segnalare per un nuovo impiego o progetto persone già occupate. Nel lungo termine questo impegno come sensale, che ho sempre svolto per creare soddisfazione non solo in chi cercava lavoro ma anche in chi lo offriva, mi ha portato non solo gratitudine e fiducia da entrambe le parti ma anche ingaggi e progetti.

Ecco quindi alcuni consigli pratici per giovani talenti o affermati professionisti che spero vi possano essere utili per rafforzare sempre di più la rete nella quale operate e sfruttare l’opportunità di essere altruisti:

  • se siete un nerd smanettone e vi propongono uno stage in un’azienda specializzata in sport estremi (e la prospettiva vi alletta quanto il bungee jumping) oltre a declinare proponete per quel posto l’amico super fit, che vive con lo zaino in spalla;
  • se siete un consulente e un cliente vi chiede di svolgere un compito al di fuori della vostra portata o esperienza, piuttosto che fingervi tuttologi, conquistatevi la sua fiducia proponendo una persona del vostro network che è più specializzata in quell’ambito;
  • se siete appassionate di lettere antiche che vestono solo di grigio e verdone, o dentro di voi alberga ben nascosta un’amante della moda con la vocazione al marketing che non aspetta altro che uscire dal bozzolo (Patrizia ti ricorda qualcuno?) oppure per quel posto da Zara vi conviene suggerire una persona più adatta a cogliere e sfruttare le ultime tendenze del fast fashion;

e inoltre:

  • segnalate anche ai vostri amici i cacciatori di teste con i quali siete in contatto, diventerete una fonte attendibile di professionalità per i reclutatori e sarete quindi i primi con i quali condivideranno le loro necessità (e a volte sarete proprio voi la persona più adatta per quel lavoro);
  • siate aperti e curiosi, cercate di capire cosa fanno e cosa potrebbero fare i vostri amici, collaboratori, conoscenti: da questo bagaglio di conoscenze potrà nascere l’idea di proporli per un nuovo lavoro e la possibilità di rendere felice chi cercava proprio quel tipo di professionalità;
  • condividete le vostre esperienze, anche negative; potranno aiutare gli altri a evitare di ripercorrete i vostri stessi errori. A volte è meglio essere sinceri e mostrare le proprie debolezze, se volete che gli altri pensino che potreste aver bisogno di un aiuto;
  • aiutate un’altra persona a trovare un lavoro, a migliorare le sue attuali condizioni, ad avere migliori relazioni sul posto di lavoro: oltre a crearvi un amico vi farà sentire meglio l’aver fatto qualcosa di utile;
  • non dimenticatevi i vecchi amici, che fanno parte di circoli che possono essere molto diversi da quelli che ora frequentate. Attraverso i social network adesso è facile mantenere queste relazioni. Restare in contatto con persone con background e interessi diversi non solo vi aiuterà a pensare in modo più creativo ma amplierà il numero di persone e professionalità che potrete suggerire per un nuovo lavoro.

A questo link la conferenza TED in cui Paul Zac spiega cosa ci spinge ad avere fiducia negli altri e comportarci in modo moralmente utile (rispetto al libro – che trovate su Amazon – grazie al video si apprezza il fatto che Paul è un uomo affascinante, anche se ha la pessima abitudine di girare con una siringa con la quale cerca, per confermare la sua teoria, di fare un prelievo a chi sta vivendo un momento di felicità).

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DALLA MOTO ALL’UFFICIO. ALTRI CONSIGLI PER GIOVANI IN MOTO VERSO IL SUCCESSO.

PC Anche quest’anno il viaggetto estivo in moto frutta una riflessione che spero possa essere utile a tanti giovani insoddisfatti della loro attuale condizione lavorativa.mucca

Quando organizzo con mio marito un viaggio di solito ho un’idea molto precisa del luogo nel quale trascorreremo i giorni di vacanza: una serie di aspettative legate ai racconti di chi ci è già stato, alcune informazioni immagazzinate sfogliando la guida prima di crollare addormentata sul divano, delle immagini rimaste impresse dopo aver navigato su internet.

Ma un viaggio in moto è fatto anche da lunghi spostamenti che ogni buon motociclista programma in modo da fare strade tortuose e poco trafficate, anche se più lunghe e meno dirette rispetto all’autostrada.

Quasi sempre succede che in questi trasferimenti veda delle immagini, senta dei profumi, ascolti dei suoni destinati a colpirmi ancora di più di quello che mi aspetta a destinazione. Quest’anno sono state delle mucche bianche accoccolate sotto gli alberi, dei falchi che si incrociavano in cielo, delle enormi galline in ferro battuto che si ergevano fiere come monumento principale nei piccoli borghi della Bresse, a simbolo del prodotto più tipico della regione.  In fondo più memorabili, forse perché inaspettati, della meta finale, la Borgogna.

Quasi tutti i giovani con cui parlo hanno un obiettivo in mente ben preciso (e sono tutt’altro che apatici, sdraiati e mammoni), ma si ritrovano nel percorso che li porterà al loro lavoro ideale (che mi auguro non sia né lungo né tortuoso) ad accettare stage o occupazioni che non li soddisfano pienamente.

Il mio suggerimento è di non considerare queste esperienze solo come un tratto di vita che è necessario superare velocemente, ma di osservare e studiare la situazione per cercare di immagazzinare nozioni potranno essere utili in futuro. Ad esempio:

  1. Di un settore che non vi piace cercate comunque di comprendere le logiche. Vi aprirà la mente e vi potrebbe essere utile quando l’azienda dei vostri sogni acquisirà un’azienda in quel mercato. Oppure vi potrebbe servire a capire il punto di vista di persone con le quali vi dovrete in futuro confrontare. Nel marketing ad esempio poche cose servono di più che aver svolto un’esperienza di vendita, che vi permetterà di comprendere le esigenze delle funzione vendite quando dovrete far approvare i vostri ambiziosi piani di marketing.
  2. Di un capo che non vi piace cercate di capire perché non vi piace. Questo vi aiuterà a selezionare in futuro a quale persona legarvi per crescere e a capire che tipo di capo vorrete a vostra volta diventare.
  3. Mentre svolgete un lavoro che vi annoia cercate di migliorare le vostre capacità di osservazione. Mi raccontava Vincenzo Vigo che prima di riuscire a fare il copy writer e lo scrittore (ora dirige l’agenzia di pubblicità Mosquito, dopo essere stato direttore creativo in Armando Testa, Young&Rubicam, Red Cell) l’esperienza allo sportello di una piccola banca siciliana gli è servita a conoscere un amplissimo e svariato catalogo di persone e situazioni.
  4. Evitate i colleghi che passano il tempo a criticare la situazione nella quale si trovano. Non migliorerà minimamente la vostra situazione e contribuirà solo a deprimervi maggiormente.
  5. Approfittate del fatto che il lavoro che svolgete non vi coinvolge al 100% per sfruttare le energie mentali che vi rimangono per approfondire un argomento di studio o imparare una lingua.

E ovviamente non smettete di sperare e di impegnarvi per raggiungere il vostro obiettivo finale. Bonne route!

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INTERVISTA A UN GIOVANE TALENTO DEL VIVAIO EXPO

PC Milano quest’estate per effetto dell’Expo (e forse anche del tempo novembrino) ha visto un aumento di turisti (+4% rispetto al 2013) e di visite ai musei. È uno dei primi positivi effetti della grande manifestazione che tutti sperano aiuti a rilanciare la città e soprattutto l’intera economia italiana. Le previsioni ottimistiche di Expo, che arrivavano a parlare di 100.000 nuove assunzioni, non sono state però fino ad ora mantenute: l’Osservatorio sul mercato del lavoro della provincia di Milano registra meno di 3500 neoassunzioni connesse ad Expo, che hanno riguardato soprattutto il settore alberghiero e ristorativo e quello del travel.expo-2015

Speriamo che nei prossimi mesi ci sia un’accelerata di assunzioni di giovani, dato che il concetto portante di Padiglione Italia – il padiglione che presenterà le eccellenze italiane all’interno di Expo2015 – è il “Vivaio”, uno spazio dove far germogliare i talenti, come sottolinea la dottoressa Bracco che ne è Commissario Generale.

In particolare ci auguriamo che l’Expo porti un nuovo impulso anche nel settore del marketing e della comunicazione, del quale ci occupiamo, e di avere qualche suggerimento concreto da dare nei prossimi mesi ai nostri lettori. Per cominciare a trattare l’argomento abbiamo intervistato una giovane che sta vivendo questa grande avventura fino dai suoi primi passi: Caroline Joyce  Elefante, che si occupa da più di un anno di Comunicazione e rapporti con la stampa di Padiglione Italia  e della gestione dei contenuti sul sito Padiglione Italia e, insieme a Gabriella Giardino, del web magazine di Padiglione Italia e del web magazine Vivaio, rivolto alle scuole, con il quale collaboro.

Lavorando insieme ho potuto apprezzare due elementi per me fondamentali: la competenza (che derivano dal suo Diploma di Laurea in Animazione multimediale allo Ied di Milano e da alcuni anni di lavoro nell’ambito della grafica e della gestione dei contenuti) e la capacità di gestire qualsiasi urgenza o problema con serenità e gentilezza.

Caroline Joyce Elefante Assistente Comunicazione e rapporti con la stampa Padiglione Italia Expo2015

Caroline Joyce Elefante Assistente Comunicazione e rapporti con la stampa Padiglione Italia Expo2015

 

Comincio con una domanda che risale al suo primo colloquio: perché pensi di essere stato scelta, cosa ha fatto la differenza?

Caroline Joyce Elefante: Credo di aver mostrato una serie di caratteristiche che potevano essere ritenute utili o promettenti. Mi ero preparata a mostrare cosa sapevo fare, a dimostrare di essere determinata a imparare e a mettermi da subito in gioco con umiltà… ecco forse questa è stata la carta vincente.

Cosa ti è servito di più nel primo anno di lavoro?

L’umiltà e la voglia di fare. Bisogna essere delle spugne e assorbire tutte le informazioni utili e i metodi di organizzazione, rendendoli propri e perfezionandoli con le proprie esperienze e capacità personali.

Cosa ti ha insegnato il tuo primo capo?

A far tesoro delle proprie esperienze e anche dei propri errori per accrescere il profilo professionale. Spesso mi spronava ad arrangiarmi su alcuni problemi, al solo scopo di aiutarmi a crescere e rendermi sempre più autonoma. Posso dire che in alcuni momenti, ancora adesso, l’esperienza accumulata in quel momento, mi si sta rivelando utile, anche se lavoravo in tutt’altro settore.

Cosa ti ha insegnato il capo che consideri tuo mentore?

Considero ogni responsabile sotto cui ho lavorato un mentore perché da ognuno di loro ho imparato qualcosa. Se dovessi però indicare quello che mi ha insegnato e continua ad insegnarmi di più potrei indicare senza indugi quello attuale.

Sotto la sua guida ho la possibilità di esplorare un’ampia fascia di settori con i quali prima d’ora non avevo mai avuto occasione di rapportarmi. Mi ha mostrato schemi di lavoro e di comportamento con i clienti e fornitori che potrebbero essere applicati anche a molte altre aree.

Se dovessi dirlo in poche parole, direi che mi ha insegnato a lavorare in maniera proficua anche sotto pressione,  trovando il modo di capire e gestire le varie priorità.

Cosa vorresti aver studiato in più o di più nel tuo percorso scolastico?

Venendo da studi grafici ho avuto l’opportunità di sperimentare varie tecniche di illustrazione e di animazione partendo da quelle tradizionali a quelle moderne fino ad arrivare all’animazione 3d. Mi sarebbe piaciuto approfondire la parte teorica, studiare maggiormente la storia dell’illustrazione e del cinema, comprese le tecniche di regia del grande e del piccolo schermo.

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