Archivi categoria: Apertura mentale

Lombardi ci spiega come nasce Advertere2: l’evento Iulm dedicato alle migliori campagne off e on line

PC Visto il successo della scorsa edizione, che ha riempito l’aula magna di studenti – non solo della Iulm – curiosi di apprendere quali sono le tendenze nella comunicazione mondiale, Marco Lombardi, presidente Young & Rubicam e docente in Iulm, ripropone il 29 ottobre dalle 17 alle 19.00 Advertere2: un evento che cerca di individuare nelle migliori campagne di

Advertere2 alla Iulm

comunicazione a livello mondiale quel salto creativo ormai indispensabile per riuscire a dialogare con i consumatori nel contesto dei nuovi media. Gli chiediamo qualche anticipazione.

Da quale fonti avete tratto gli esempi che mostrerete?  

Prendere da Cannes sarebbe banale: e’ possibile accedere facilmente all’archivio nel loro sito. Le fonti che abbiamo utilizzato sono meno note e altrettanto qualificate. Due premi alle campagne che abbiano dimostrato la loro efficacia: IPA inglese e EFFIE americano. Un premio alla creatività interattiva di Austin, SXSW: la fiera più  importante al mondo nel digitale. E infine il Superbowl americano, l’ultima spiaggia della tv con un audience enorme (120 mio) e costi di on air folli (3mio usd): chi lo compra sceglie lo spot più valido e bello che ha.

Vedremo esempi di comunicazione integrata?

Sì.  Anni fa quando facevo queste rassegne era una sequenza di spot tv che si spiegavano da soli, come tante fotografie. Oggi la realta’ multimediale ci costringe a riassumere per ogni brand una specie di film fatto di tanti fotogrammi interconnessi, media, eventi, promozioni, prodotto, …. Più complesso e lungo: l’interesse di Advertere2 e’ di riassumere queste complessità che cambiano nello spazio e nel tempo.

Si possono individuare dei temi trasversali?

Mi pare di individuare un filone che cura molto la responsabilità sociale di un brand o della sua corporate; l’interattività multimedia è poi un must. Ovvio che non ci occupiamo del triste e depresso comunicare da crisi (prodotto e funzioni al prezzo più conveniente).

Chi parteciperà?

Mi affiancheranno Massimo Costa, Presidente Assocomunicazione e Country Manager WPP Italia, Vicky Gitto, Direttore Creativo Esecutivo del gruppo Y&R e Matteo Sarzana, Direttore VML

L’evento si svolge nell’Aula Magna della Iulm, il 29 ottobre dalle h.17.00 alle h.19.00 ed è aperto al pubblico. Da non mancare.

Contrassegnato da tag , , , , , , , , , , ,

Otto consigli per il futuro da Beppe Severgnini

PC Esce oggi il nuovo libro di Beppe Severgnini Italiani di domani rivolto a chi, giovane e non, vuole provare a ridefinire se stesso, per ridefinire di conseguenza il Paese nel quale viviamo. Nell’introduzione pubblicata ieri sul Corriere della Sera, Severgnini sintetizza gli otto capitoli del libro, ognuno focalizzato su consiglio per meglio affrontare il futuro. Li ho trovati interessanti, ve ne do una breve sintesi.

TALENTO – Siate brutali

Scoprire qual è il proprio talento non è facile e richiede tempo, ma concentrarsi su quello che si è portati a fare garantisce migliori risultati. La brutalità sta nell’accorgersi con onestà di non possedere un talento.

TENACIA – Siate pazienti

Una volta identificato un obiettivo bisogna saperlo perseguire: essere costanti nei propri comportamenti, imporsi un metodo e coerenza. “Tra una persona talentuosa senza tenacia e un’altra tenace, ma senza talento, sarà quest’ultima a ottenere i risultati migliori”, un’affermazione che mi sento di sottoscrivere pienamente.

TEMPISMO – Siate pronti

Vedere il cambiamento come un’opportunità, non come una fonte di ansia. Saper cogliere il momento giusto, farsi trovare pronti quando l’occasione arriva.

TOLLERANZA- Siate elastici

Coltivare le sfumature, tollerare l’imperfezione, saper accettare dei compromessi. In uno scenario che cambia rapidamente è utile sapersi adattare, anche se la chiave per capire se è corretto accettare un compromesso o meno è valutare se ci metterebbe in imbarazzo se diventasse pubblico.

TOTEM – Siate leali

Stabilite i vostri valori e rimanete fedeli ad essi. È il totem di quello in cui credete al quale dovete rimanere leali. “Il peccato più grave è convincervi dell’inutilità dell’onestà”.

TENEREZZA – Siate morbidi

La qualità della vita, che in Italia oggettivamente abbonda (storia, clima, bellezze naturali e artistiche, cucina), è una fonte di felicità più dei soldi o del successo, lo confermano anche gli economisti che contrappongono al Pil il GNH (Gross National Happiness), l’indice che misura la felicità interna lorda.

TERRA- Siate aperti

Confrontatevi con le altre realtà, viaggiate, lavorate all’estero, ma senza dimenticare il porto dal quale siete partiti, e dove potreste ritornare.

TESTA – Siate ottimisti

L’essere ottimisti oggi è una questione di testa. I motivi per non esserlo sono tanti, ma le recriminazioni ci impediscono di sganciarcii dal passato e cominciare davvero a pensare al futuro. E in particolare ai giovani Severgnini raccomanda di non diventare cinici.

E conclude con un invito: “Voi non potete sognare, voi dovete farlo. Questo è l’unico ordine. Gli altri erano solo consigli.”

Contrassegnato da tag , , , , , , , ,

I LOVE FIORUCCI

PB Ieri, presso la Robilant e Associati, nell’ambito di Talent Almanack, Elio Fioruucci si è raccontato.

Partendo dalla sua esperienza di curioso outsider in viaggio tra Londra, New York, Milano e Los Angeles (con escursioni in Messico e in molti altri altrove) ha tracciato la storia dei suoi negozi e delle sue performance che si sono rivelati poi modelli sperimentali per repliche seriali.

Dall’invenzione della formula della concession (ora in uso nella maggior parte dei Grandi Magazzini europei), alla collaborazione di artisti geniali per creare l’atmosfera dei suoi negozi (da Madonna a Basquiat, da Mendini a Warhol) ha aperto strade che nessuno aveva immaginato e creato modelli che rimarranno codificati come memorabilia per tutti i nuovi retailer.

Come fa a essere così divertente e geniale? Perché ci è piaciuto così tanto?

Uno straordinario mix di Volontà, Divertimento e Amore (sono le parole che ha usato più spesso) per una visione del mercato come atto d’amore: creare e cedere un prodotto come atto di felicità.

Io e Paola (a lei Elio ha anche baciato la mano e io mi struggo di gelosia) siamo innamorate. Speriamo di riuscire a intervistarlo per voi nelle prossime settimane. Anche se – questo sia chiaro – può darvi consigli su come essere felici lavorando, non su come diventare ricchi: lui non ci è riuscito!

Contrassegnato da tag , , , , , , , , , , , , , ,

Il bello di dire SI’

PB  Recentemente mi sono imbattuta in uno di quegli articoli (tipici dei magazine femminili) che spiegano come imparare a dire NO.

Dire NO per ricavare tempo per sé, per fare carriera, per migliorare il proprio lavoro.

Come se il dire troppi SI’ fosse cosa da donnicciole, incapaci di pianificare con virile determinazione la propria carriera.

Eppure io ho sotto il naso esempi di successo professionale di chi forse ha esagerato con i SI’ senza calcolare bene le conseguenze, senza calibrare con cura gli svantaggi e i vantaggi, senza quantificare nel dettaglio le conseguenze. Persone che hanno cambiato il loro ruolo in azienda perché è stato loro riconosciuto un nuovo status dopo che se lo erano già conquistato sul campo (una modellista diventata stilista perché con la scusa della vestibilità aveva creato un modello poi divenuto best seller, un Area Manager diventato Direttore Vendite perché tappava i buchi delle zone scoperte con generosità e efficacia, un Marketing Manager che si è preso anche il Prodotto e poi è diventato Marketing Director a furia di elargire consulenze ai colleghi).

E poi invece vedo molti esempi di frutti avvizziti prima di essere maturati, grazie a tutti i loro NO, alle riserve di fronte ai rischi, alla misurazione dei mai sufficienti vantaggi. Con il risultato di rimanere immobili sulle proprie posizioni, pieni di meticolosa e sterile intelligenza.

Credo che di fronte al rischio (di non vedere riconosciuto il proprio lavoro, di non essere pagati abbastanza, di fare troppo in cambio di poco) sia preferibile abbondare in fiducia che in prudenza.

Anche la natura mi pare segua lo stesso esempio (un sacco di uova perché nasca un pesciolino, un sacco di km nella savana per trovare una valle lussureggiante, un sacco di sbucciature sulle ginocchia per imparare ad andare in bici)

La eccessiva prudenza, il calcolo meticoloso dei punti di forza e dei punti di debolezza di una nuova proposta, spesso hanno un effetto castrante.

Chiedere ad un primo colloquio quando sono le vacanze è agghiacciante. Le vacanze sono sacrosante, ma parlarne al primo incontro è come parlare di alimenti post divorzio al primo appuntamento.

La prudenza è buona cosa nella maturità, quando si ha una carriera da amministrare, non da cominciare. Lasciamo agli esordi tutta la generosità irrazionale del proprio tempo, della propria persona, del proprio sorriso. E fantastichiamo di paesi lontani e incontri straordinari: a dire SI’ spesso i sogni si avverano, anche sogni che non credevamo di potere sognare.

Contrassegnato da tag , , , , , , ,

Benetton lancia un progetto globale a sostegno dei giovani disoccupati

PC La nuova campagna di comunicazione di Benetton è dedicata al disoccupato dell’anno e si propone di sensibilizzare sul tema della disoccupazione giovanile. Il progetto Unemployer of the Year nasce nell’ambito delle attività della Fondazione Unhate, e propone – oltre a una campagna pubblicitaria in cui i giovani disoccupati sono testimonial – un concorso che premierà con 5 mila euro ciascuno i primi cento progetti che riceveranno più voti dalla comunità on line, tra tutti quelli che saranno presentati alla gara (in bando un totale di 500 mila euro)

I giovani non occupati dai 18 ai 30 anni potranno presentare proposte di progetti da sostenere che abbiano  una ricaduta sociale concreta sulla loro comunità e proposte di progetti in diversi ambiti (compreso quello artistico) sul sito web della Fondazione Unhate.

“La nuova campagna di comunicazione di United Colors of Benetton presenta un ritratto realistico della società di oggi e affronta attivamente un problema attuale, quello della non occupazione giovanile e del potenziale conflitto tra generazioni, per presentarlo sotto una luce nuova e valorizzare il grande capitale umano dei giovani”, ha affermato Alessandro Benetton, presidente di Benetton Group, presentando la campagna. “Non possiamo cambiare il mondo, ma United Colors of Benetton vuole usare la propria voce per farsi portabandiera dei giovani, celebrarne la forza e il valore”.  

In un’intervista a  Vanity Fair ha aggiunto di sentirsi parte in causa di quella che chiama «la bomba a orologeria dello scontro generazionale», per quanto riguardo il suo successo sa di aver avuto la fortuna di  “nascere in un momento, in una famiglia, in un luogo che ti offrono la possibilità di costruirti un futuro”, ma sostiene anche che “nella vita non vince il più forte né il più veloce, vince quello che si adatta meglio. Intelligenza è adattabilità. Capire chi hai di fronte, la situazione in cui sei e adeguare alle circostanze il tiro. Nelle aziende come nella vita».

La notizia ha già scatenato un vivace dibattito, proprio tra i giovani disoccupati, ci piacerebbe avere anche il vostro parere.

Contrassegnato da tag , , , , , , ,

INTERVISTA A MARTA TOVAGLIERI: COME DIVENTARE FOOD BLOGGER

Marta Tovaglieri

PC Una delle strade per affermarsi nel mondo della comunicazione e per imporre il proprio brand personale è quella di aprire un blog, che a volte, attraverso un po’ di fortuna e molta perseveranza, può diventare anche un vero e proprio lavoro.  Oggi intervistiamo una giovane blogger che è riuscita nel giro di pochi anni a trasformare una grande passione se non in un lavoro, almeno in un secondo lavoro.

Parliamo con Marta Tovaglieri, meglio nota sul web con lo pseudonimo di  Streghetta in Cucina, con il quale ha aperto a fine 2008 il suo blog di ricette (www.streghettaincucina.com). Marta in parallelo continua a lavorare nell’azienda di famiglia seguendo la produzione del prodotto per tutto l’iter, dal primo prototipo fino alla conclusione della collezione.

Reputation Manager ha recentemente analizzato il fenomeno dei food-blogger, che da semplici amanti della cucina diventano importanti influencer in rete, dove hanno più seguito di famosi chef grazie alla loro capacità di padroneggiare i social media. Non a caso i reparti marketing delle aziende alimentari sono molto interessate al loro contributo.  

Chiediamo a Marta di raccontarci come si diventa food blogger e  com’è  cominciata la sua passione:

Marta Tovaglieri: Cucinare mi è sempre piaciuto fin da bambina. Poi ho iniziato a scrivere su dei forum  on line e nel confrontarti con gli altri, nel raccontare, scopri e impari tantissime cose.

Ho avuto un periodo difficile nel quale cucinavo per non pensare al resto.  Finché, a fine 2008, ho aperto il blog, che prima era principalmente un diario, poi sono arrivati i primi viaggi stampa per visitare le aziende, gli inviti agli eventi e la passione è cresciuta!

Trampolinodilancio: Come funzionano questi viaggi stampa?

Marta Tovaglieri: L’azienda ti invita per un paio di giorni a visitare la produzione, generalmente in occasione del lancio di nuovi prodotti, mentre partecipi dai copertura dell’evento attraverso live twitting e poi, se sei rimasta colpita positivamente dal prodotto e dell’esperienza, ne parli liberamente nel blog. A me è successo solo una volta che il prodotto non era all’altezza delle mie aspettative e non ne ho ovviamente parlato nel blog.

Poi ci sono aziende con le quali collaboro a pagamento, per esempio Kraft  mi ha chiesto di sviluppare una ricetta in 3D con un loro prodotto e mi ha coinvolto in diversi progetti.

Trampolinodilancio: E adesso stai anche per pubblicare un libro…

Marta Tovaglieri: Il libro è nato perché ero a un evento, una gara di risotti con Allan Bay (noto giornalista nel settore enogastronomico), che ha apprezzato il mio lavoro e mi ha chiesto di scrivere un libro! (per i curiosi e golosi il libro s’intitola Pasticceria Salata, Ed. Gribaudo e sarà nelle librerie dal 5 Settembre, ndr)

Trampolinodilancio: Cosa vorresti aver studiato di più nel tuo corso di studi?

Fortunatamente mi è capitato prima di aprire il blog di fare il REC in bevante e alimenti, che mi è stato molto utile nella mia veste di “Streghetta in cucina”. Vorrei però fare un corso più specifico per avere tutte le competenze per cucinare per gli altri, con una vera e propria abilitazione professionale, ma purtroppo sono corsi molto lunghi che ora non ho il tempo di frequentare.

Trampolinodilancio: Cosa auspichi per il tuo futuro?

Marta Tovaglieri: Mi piacerebbe scrivere altri libri di cucina e continuare a lavorare con le aziende di food nella creazione di nuove ricette.

Il sogno nel cassetto sarebbe aprire una piccola panetteria artigianale…è un sogno un po’ ambizioso!

Ringraziamo Marta e le auguriamo di riuscire a realizzare tutti i suoi sogni. Speriamo anche voi come noi abbiate trovato interessante questa carriera in un settore della comunicazione un po’ diverso e sicuramente innovativo.

Contrassegnato da tag , , , , ,

Donne, multitasking e luoghi comuni

PB A metà agosto Paola ha scritto un post sul multitasking che mi ha dato il coraggio di ammettere pubblicamente: io non sono capace di fare bene tante cose in contemporanea.

Per anni ho letto che le donne sarebbero capaci di svolgere un numero elevato di attività in contemporanea con grande efficacia. Io no. Meno femminile delle femmine “normali”? L’incapacità di essere la   Dea Kalì  si univa ad altri indizi  inquietanti (le donne amano la casa? Io potrei vivere felice in un motel. Le donne hanno il senso della cura e dell’accudimento? Io sogno un valletto che si occupi di me full time). Forse il mio DNA è danneggiato.

Ora la scienza mi scagiona: il multitasking riduce la produttività.

E in effetti come al solito arriva lo studio che conferma quanto un po’ di buon senso aveva già indovinato: chi non sa che fare il bagnetto a un neonato e cuocere una bistecca in contemporanea aumenta i rischi che uno dei due elementi o anneghi o bruci?

Che se ci si infila la giacca mentre si lavano i denti, si arriva in riunione con un davantino di micropois bianchi imbarazzanti?

Che se scrivi una e mail sul black barry mentre fai la rampa dell’autostrada o ti schianti, o al meglio, infili così tanti errori che sembrerai un demente al tuo interlocutore?

Quindi, approfittiamo a piene mani dei vantaggi organizzativi che la rete ci dà nel reperire informazioni, tenere contatti, spedire messaggi,  ma prendiamo il tempo e soprattutto l’attenzione necessaria per fare una cosa per volta.

Se durante una riunione qualcuno dei miei collaboratori guarda la posta, o ha chiesto un permesso perché stiamo aspettando un messaggio urgente inerente all’argomento della riunione, oppure deve lasciare in tasca il BB: sono così rari i momenti in cui possiamo eviscerare tutti insieme un problema che è un peccato sprecarli facendo cose che possiamo fare dopo!

Le persone che lavorano con noi hanno diritto ad avere la totale attenzione per il periodo che abbiamo ritenuto opportuno dedicare loro: possiamo negoziare sulla durata, non sull’attenzione dedicata a una attività.

Vacanze di un mese o di una settimana? In ogni modo vacanze!

Al lavoro part time o con gli straordinari? Gli amici, i parenti, i compiti dei bambini aspetteranno la fine della giornata lavorativa!

Cena con le amiche di scuola? Non stiamo al telefono con il fidanzato!

Come è irritante sentire chi sotto l’ombrellone chiacchiera tutto il giorno di contratti e budget, così sono insopportabili i genitori che chiamano nonne e tate dall’ufficio ogni mezz’ora per sapere se il bimbo ha fatto la merenda.

Naturalmente ci sono delle eccezioni: Paola si è laureata lavorando (in agenzia)  e studiando (sulla metropolitana linea rossa). Non è forse mai scesa alla fermata sbagliata e ha passato persino l’esame di statistica. Ok, va bene. Posso però almeno dire che non c’entra con il fatto che è una femmina?

Contrassegnato da tag , , , , , ,

IED presenta TEDxIED

PC Ied è la prima scuola italiana a ospitare, il 20 settembre a Milano, un incontro TED dedicato al tema della creatività.

TED, acronimo di “Technology Entertainment Design”, è un’organizzazione non-profit che si dedica alle “‘idee che meritano di essere diffuse” (“ideas worth spreading” è il suo claim).

Nella Conferenza annuale di TED (che si svolge in California) le menti più innovative del pianeta sono invitate a raccontare le loro idee in presentazioni di massimo 18 minuti, che vengono poi caricate su ted.com (se non l’avete ancora fatto vale davvero la pena di vederne e ascoltarne qualcuna, alcune hanno anche i sottotitoli in italiano). Hanno fatto una conferenza, tra gli altri, personaggi come  Dave Eggers, Bill Clinton, Al Gore, Bill Gates, Jeff Bezos (fondatore Amazon), Bono Vox, i co-fondatori di Google, Sergey Brin e Larry Page.

Per favorire la diffusione delle idee TED   ha anche lanciato un programma, chiamato TEDx, di eventi locali, che si propongono di riunire persone per condividere un’esperienza simile a quella che si vive con i TED originali.

Il TEDx che si terrà in Ied ha come titolo ‘La creatività è una professione’. In linea con la mission della scuola e con il suo metodo d’insegnamento TEDxIED vuole raccontare come la creatività non solo possa diventare una vera e propria professione, ma quale sia il suo valore strategico per il rilancio dell’economia. Questo ci sembra particolarmente vero in una nazione come l’Italia che ha sempre creato ricchezza attraverso l’eccellenza nella creatività, a partire dalle arti, fino al ruolo che moda e design hanno giocato negli ultimi decenni.

L’evento è aperto al pubblico e a numero chiuso. E’ possibile iscriversi da oggi su http://www.tedxied.com

Contrassegnato da tag , , , , ,

Bentornati!

Street Chic

PB  Qualche tempo fa mi diceva Mariella Colavito, severa e generosa funzionaria di Manager Italia, a proposito di lavoro e organizzazione, che le aziende licenziano a luglio e dicembre. Assumono a settembre e gennaio.

Funziona un po’ come il cambio armadi o i buoni propositi dopo le vacanze.

Fine luglio è l’ultima spiaggia per mandare i cappotti in tintoria. Sono lì da marzo, quando avremmo voluto portarli, ma proprio nel momento in cui avevamo deciso, ha fatto così freddo che abbiamo rimandato. Poi ci siamo dimenticati e ora sono lì a ricordarci che se vogliamo affrontare l’autunno come si deve dobbiamo deciderci. Le riviste già ci suggeriscono il nuovo Street Chic, con giacche di lana color cammello da portare su maglie rigate.

A settembre dovremo pur comprare qualcosa che ci faccia sentire nuove, no? Fosse pure solo uno smalto con i colori delle castagne (nei periodi di crisi cala la vendita dell’abbigliamento, aumenta quella dei cosmetici: New look a minimo impatto sul portafoglio).

Le aziende fanno la stessa cosa. Sistemano i loro armadi tra giugno e luglio. A settembre prendono qualche cosa di nuovo.

Bisogna che per quel momento la vostra vetrina sia al massimo dello spolvero. I budget sono limitati, l’acquisto sarà ben calibrato in cerca del miglior prodotto.

Il vostro CV è in ordine? Il vostro profilo su Linkedin? Avete fatto un giro di chiamate ai vostri amici che hanno trovato un impiego interessante per sapere se nelle loro aziende si muove qualcosa che potrebbe fare al caso vostro? Una e mail al vostro prof per chiedergli un consiglio? Spulciato gli sportelli stage per vedere se c’è l’azienda dei vostri sogni che vi sta cercando?

E’ settembre fanciulli! Il vero capodanno (per lo meno in Italia dove agosto è ancora uno spartiacque importante tra il prima e il dopo). Bentornati e buona fortuna! Trampolino cercherà di essere il vostro alleato migliore per fare della vostra, la migliore vetrina.

Contrassegnato da tag , , , , , , , , , , ,