PC Daniela Pellegrini prende spunto da un fatto accaduto qualche giorno fa quando una ragazza del corso di Brand Lab ci ha comunicato la splendida notizia che farà uno stage in qualità di Account in una delle Agenzie di comunicazioni più importanti e prestigiose, non solo in Italia, ma a anche a livello mondo, per parlarci della vita quotidiana dell’Account.
Daniela Pellegrini: Dopo il primo momento di entusiasmo, assolutamente lecito, la nostra futura Account è stata assalita dal timore di non essere in grado di svolgere il lavoro per cui è stata assunta. E questo perché non conosce le dinamiche interne di un’ Agenzia e le reali mansioni di un Account.
Quindi: oggi parliamo di chi è un Account, cosa deve fare e cosa ci si aspetta da lui.
Una Agenzia di comunicazione generalmente è organizzata con il reparto Creativo (art e copy), il reparto produzione ed il reparto Account e cioè le figure che hanno un doppio compito. Da una parte l’Account infatti è una figura di contatto esterna perché deve gestire i rapporti con i Clienti, ed assicurarsi che i progetti assegnati vengano svolti nei tempi e nei modi richiesti. Dall’altra deve interagire con i creativi e quindi avere un ruolo interno di coordinamento.
Non è un compito facile: rassicuranti con il Cliente e fermi e decisi con i creativi. Una sorta di “doppia personalità” a volte impegnativa ma comunque sempre molto interessante.
La settimana di un Account inizia generalmente il lunedì mattina (in alcune Agenzie il venerdì pomeriggio) con il progress. E’ il momento in cui si pianifica il lavoro della settimana all’interno e l’Account deve essere in grado di avere tutto sotto controllo: richieste del Cliente e brief, tempi in cui il progetto deve essere consegnato, modalità e figure coinvolte. Il tutto perché si possa pianificare il lavoro del reparto creativo, ottimizzando gli sforzi e i tempi (ed anche chiaramente i costi).
E’ solo dopo che l’Account può confermare al Cliente che le presentazioni e l’on going del progetto seguirà le richieste o invece saranno necessari altri incontri o debrief prima di potere lavorare e presentare le proposte.
A questo punto l’Account deve coordinarsi con il reparto creativo e la produzione, e fare in modo che i creativi lavorino al progetto richiesto, ma nello stesso tempo deve interfacciarsi con il Cliente per le approvazioni, richieste di ri-lavorazioni, approfondimenti di brief…
Insomma, io dico sempre che un buon Account deve fare in modo di appropriarsi del progetto, entrare nei dettagli della questione e da lì attivarsi pensando che il progetto “sia suo” e non solo del Cliente. Questo approccio permette di entrare nel vivo delle richieste con coscienza, di potere confrontarsi con il Cliente, anche opponendosi nel caso, ma di farlo in modo pertinente.
Vi lascio con un esercizio per futuri Account:
Verifica, magari chiedendo ad un professionista del settore che conosci, le competenze che sono necessarie per assumere quel ruolo:
A.
B.
C.
etc…
Una volta fatto, identifica quanto sei vicino con le tue attitudini personali e/o professionalità a tali competenze.
Se pensi di avere delle lacune, o solamente per un check finale, definisci cosa e come potresti fare per sopperire a tali mancanze. A esempio: è richiesta ottima conoscenza inglese, significa che se non lo sai bene, è meglio se ti programmi un corso di inglese o un viaggio studio in Inghilterra.
ai nostri studenti in IULM raccomandiamo la lettura e studio di due manuali editi da FAngeli: La strategia e La creatività. nel primo esiste una base solida di informazioni e suggerimenti per essere un Account. lo raccomandiamo anche ai nostri collaboratori…
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PC Mi hai bruciato il prossimo post che riassumerà proprio le doti che deve avere un account riprendendo i concetti ben espressi nei due Manuali!
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Gentile Daniela,
️️️sono da poco approdata anche io nel mondo degli account e ho seguito il corso di brand lab. Ho trovato quest’articolo molto interessante perché riassume esattamente a livello operativo la giornata “tipo” di un account. Caratteristica fondamentali che a mio avviso bisogna avere sono sicuramente buona memoria e buona organizzazione per poter seguire in parallelo più progetti ed essere sempre “sul pezzo” su tutti i fronti. Bisogna anche essere molto pazienti perché spesso si lavora sotto pressione e con scadenze molto ravvicinate. È sicuramente un lavoro molto stimolante e che non lascia tempo alla noia 🙂
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