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Meglio informati o innamorati? Chiedilo a Vasco Rossi

Vasco Rossi - 01

Vasco Rossi – 01 (Photo credit: pomeso)

PB  Nella intervista a Simona Baroni che pubblicheremo prossimamente, uno spunto molto interessante sarà a mio parere quello relativo al concetto di Informazione.

Poiché se è ben chiaro che una solida base culturale è indispensabile per districarsi nel mondo dei segni e della comunicazione, non dobbiamo dimenticare che l’informazione è quella che ci fa surfare sulla cresta dell’onda e respirare l’air du temp.

Mentre lo scienziato pazzo e geniale, il grande scrittore misantropo, il chirurgo visionario, possono godere di un quasi opportuno e fascinoso isolamento, chi si occupa di comunicazione non può non sapere che cosa è successo oggi, quale mostra aprirà domani, quali sono i film appena usciti, con chi è fidanzata questa settimana Belen, cosa succede al festival di Cannes, chi ha vinto lo scudetto o quali celebrazioni si prevedono per il 20° anniversario della morte di Falcone e Borsellino.

Senza pregiudizi e senza troppo snobismo, si dà un’occhiata al blog di tendenza  e a Vanity Fair, al Corriere della Sera e ai risultati degli Internazionali di Roma.

Quindi anche se è più chic andare dal parrucchiere con Anna Karenina nella borsa, partite leggere e sfogliate i magazines di gossip mentre vi fanno la piastra. Andandoci, anziché guardare le punte dei vostri piedi, sbirciate i manifesti dei concerti, quelli della pubblicità, le vetrine dei negozi.

Chiaro che se invece di un posto di lavoro all’Ufficio Stampa o in Agenzia, state cercando un fidanzato, Anna Karenina a manetta e sguardo assorto. Vasco Rossi non avrebbe scritto Alba Chiara per una informatissima PR con i tacchi a spillo.

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La 5 regole che sviluppano l’autostima

Publicity photograph of Isabel Losada.

Publicity photograph of Isabel Losada. (Photo credit: Wikipedia)

PC Parlando con la gente ho la conferma che la stragrande maggioranza è al momento preoccupata per il lavoro, o perché appartiene a quel drammatico 30% di ragazzi che terminati gli studi non riesce trovarlo, o  perché è costretto dalla crisi a reinventarsi una carriera. C’è l’amica psicologa che vede avvicinarsi i 40 anni e si chiede per quanto tempo ancora potrà dedicarsi al lavoro che ama fare e per il quale ha tanto studiato, sapendo che i contratti – sempre rigorosamente a termine-  che le propongono le strutture pubbliche sono destinati a ridursi o addirittura scomparire in virtù dei tagli alla spesa. C’è l’amico che non ha mai avuto bisogno di sapere l’inglese nel suo ruolo, ma ora lo studia con impegno perché sa che nella multinazionale in crisi dove lavora, quando a breve decideranno chi licenziare, ogni qualifica sarà importante. C’è la giovane laureata che è alla terza fase di selezione per uno stage di tre mesi, senza alcuna garanzia di assunzione al termine. C’è l’amica di sempre che avendo scelto di fare la consulente vede diminuire mese dopo mese i clienti, perché le prime spese che vengono tagliate sono quelle per i collaboratori esterni.

Leggendo l’interessante intervista a Isabel Losada su Io Donna ho trovato le sue 5 regole d’oro adatte anche a rinforzare l’autostima di chi sta cercando un lavoro.

1. Usate ogni evento per la vostra crescita. Anche quelli negativi. Recentemente un mio studente è stato scartato a un colloquio perché troppo timido (motivazione che personalmente non condivido), ma ha comunque apprezzato sia il fatto di aver fatto un’esperienza di colloquio in più, sia il fatto di aver ricevuto un feedback preciso che gli permetterà di migliorarsi.

2. Trattatevi con gentilezza, evitate di essere duri . A mio parere bisogna sempre ricordarsi che se non si trova un lavoro si può forse aver sbagliato in alcuni atteggiamenti o comportamenti, ma non si è sbagliati come persone.

3. Siate clementi con gli altri: fanno il meglio che possono. Questo suggerimento è quello forse più difficile da seguire, ma è certo che se si diventa assillanti con chi potrebbe fornirci un lavoro e si rasenta lo stalking, otterremo solo l’effetto contrario.

4 Parlando, vietato utilizzare: non posso/dovrei/ci provo.  La modifica di un atteggiamento mentale perdente passa anche dalla modifica del linguaggio che usiamo.

5. Siate puntuali e mantenete le promesse: aiuta l’autostima. Arrivare puntuali oltre che l’autostima vi aiuterà  sicuramente a dare una prima buona impressione a un colloquio! E farvi delle promesse che poi manterrete – come quella di perfezionare l’inglese o approfondire una materia mentre siete in attesa di un nuovo lavoro – vi servirà per convincervi, come nella pubblicità delle creme, che Voi valete. E se ci credete voi per primi, sarà più facile anche per gli altri farlo.

Trovate l’intervista completa di Maria Laura Giovagnini a Isabel Losada, in cui lei parla del suo nuovo libro Voglio vivere di più (Feltrinelli), a questo link http://www.iodonna.it/personaggi/interviste/2012/18-isabel-losada-30637510675.shtml

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“Dall’idea all’impresa”, l’iniziativa che premia i giovani imprenditori

PC Il Corriere della Sera di ieri racconta un panorama ben noto a chi va in Svizzera passando dalla frontiera del Gaggiolo: al di qua del confine capannoni vuoti con desolati cartelli “Affittasi”, al di là della frontiera – a Stabio – una fila di fabbriche nuovissime o in costruzione, che nascono grazie alla bassa pressione fiscale ma anche all’efficienza dell’apparato burocratico, che permette di aprire una nuova attività in meno di 40 giorni.

Il confronto con l’Italia è davvero impietoso, per questo segnalo con piacere l’iniziativa di Assolombarda, che per il secondo anno  sostiene la nascita di cinque start -up innovative guidate da giovani.

“Dall’Idea all’Impresa – spiega Alvise Biffi, Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Assolombarda – vuole dare ottimismo e motivazione agli aspiranti imprenditori attraverso un aiuto concreto e fattivo, capace di abbattere la barriera normativo burocratica e far divampare la scintilla imprenditoriale”.

 L’iniziativa è rivolta a persone fisiche che abbiano un’età compresa tra i 18 e i 40 anni e che si impegnino a costituire una società a responsabilità limitata o una società per azioni a forte contenuto innovativo, con sede legale e/o operativa in provincia di Milano. Possono presentare domanda candidati singoli, o riuniti in gruppo, che dovranno detenere da soli o congiuntamente almeno la maggioranza del capitale della società che andranno a costituire.

I vincitori non ricevono un semplice finanziamento, ma agevolazioni sia economiche che tecnologiche che, nel primo anno di attività,  li aiutino nella costituzione dell’impresa e nello sviluppo delle capacità manageriali.

L’anno scorso hanno vinto: Zest (realizzazione e commercializzazione del sistema freeairbaby che pulisce l’aria che i bimbi respirano all’interno dei passeggini), Kook Sharing (un ristorante in condivisione, senza cuochi, aperto 24 ore su 24), Vis Virdis (produzione e vendita di energia rinnovabile) e Sorridere Insieme (servizio di consegna a domicilio di beni alimentari e di largo consumo in promozione).

La modulistica e le modalità di partecipazione sono scaricabili dai siti Internet dei promotori dell’iniziativa, che sono il Gruppo Giovani Imprenditori di Assolombarda, il Consiglio Notarile di Milano, l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano, Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo e BIC La Fucina che supporteranno gratuitamente per un anno con i propri spazi d’incubazione d’impresa, servizi e competenze professionali cinque progetti imprenditoriali selezionati.

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SCOPRIAMO SE SIAMO ACCOMULATORI DIGITALI

Corriere della Sera

Corriere della Sera (Photo credit: Niccolò Caranti)

PC Ho ricevuto molti commenti al post sulla gestione dei documenti e della posta elettronica, che mi hanno da un lato rincuorata (non sono l’unica che tiene tutto, ma non trova niente) dall’altro sensibilizzata sulla necessità di fornire degli strumenti in più per una corretta archiviazione anche dei documenti. Cominciamo ad anticipare il suggerimento di Giulia che in tutti i suoi file, di qualsiasi tipo, mette a piè di pagina il percorso e il nome del file, la data e il numero delle pagine di cui consta. Prossimamente anche delle indicazioni per la corretta titolazione del documento, per la quale chiederemo nuovamente aiuto a un nostro amico più esperto di noi.

Nel frattempo potete divertirvi a scoprire se siete, come me, «digital hoarder», cioè ‘accumulatori digitali, rispondendo alle 10 divertenti domane di Severgnini, uscite sul Corriere della Sera di ieri (l’articolo completo su http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/12_marzo_29/Perche-non-gettate-le-vecchie-email-Le-dieci-domande-per-scoprirlo-beppe-severgnini_675e55aa-7960-11e1-a69d-1adb0cf51649.shtml)

1)Conservate tutte le email spedite e ricevute? Le prime risalgono al governo Dini?

2) Il numero dei vostri contatti Skype, sommato a quello degli amici su Facebook e dei follow su Twitter è pari agli abitanti del Molise?

3) Cancellare documenti vi provoca piccoli disturbi psicosomatici?

4) Le vostre fotografie sono distribuite su quattro piattaforme (telefono, iPad, portatile, computer fisso)? L’immagine in cui, dopo la cena nel rifugio, sembrate al sesto mese di gravidanza, vi perseguita, cari Luca e Marco?

5) Lo schermo del vostro computer, affollato di microscopiche icone, sembra un cimitero di guerra in cui non sapete trovare la lapide?

6) In ogni tasca, cassetto o borsa tenete almeno una chiavetta Usb? E non avete idea di cosa ci sia dentro?

7) Avete esaurito nomi di figli/animali domestici e, per le vostre moltissime password, dovete ispirarvi ai protagonisti dei recenti scandali (StateBoniInLombardia, For-Me-Gone012, Lusi-spoglia-Margherita)?

8) Impiegate più tempo a cercare un documento che a scriverlo di nuovo?

9) Copiate tutte le foto su dozzine di Cd, e li numerate usando sempre lo stesso pennarello indelebile?

10) Infine: conservate floppy disk, dicendo che potrebbero interessare ai vostri figli?

Io ho risposto sì senza riserve alla maggior parte e “sì, quasi” alle altre.

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Eccessi relativi al controllo del profilo su Facebook

PC Oggi il Corriere dell Sera dedica un articolo agli eccessi ai quali arrivano alcune scuole o organizzazioni nel controllo del profilo Facebook di studenti o possibili candidati.

http://www.corriere.it/cronache/12_marzo_08/perasso-facebook-colloquio_380b2f16-691c-11e1-96a4-8c08adc6b256.shtml

Nell’ultimo post suggerivamo di controllare le impostazione della privacy, se vogliamo pubblicare (comprensibilmente) anche dei contenuti destinati solo agli amici stretti o dell’opportunità di usarlo come vetrina per dimostrare le proprie capacità extra lavorative. Ma nell’articolo si racconta di datori di lavoro che pretendono la password per controllare direttamente dalla bacheca tutto quello che è stato scritto o caricato. Spero davvero che in Italia non si arrivi a queste esasperazioni tipicamente americane.

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