PB Un paio di settimane fa a Londra ho visitato per la prima volta il Museum of London.
A parte consigliarvi di metterlo in agenda per il vostro prossimo viaggio in Inghilterra (è bellissimo e racconta la città in modo coinvolgente e poetico) mi ha colpito l’assenza di una tela Finally at home di cui c’era solo la copia perché l’originale è volato in prestito alla National Gallery di Shangai per una mostra temporanea sui viaggi ai tempi delle colonie.
Pensare a questo quadro, pieno di figure che si abbracciano felici di ritornare a casa (sono soldati di ritorno dall’India che rivedono le loro giovani spose, i loro bambini, i vecchi genitori) che attraversa l’oceano per essere ammirato in Cina, mi ha fatto riflettere sul concetto di valore delle opere, sulla loro durata nel tempo, sulla loro ciclica riscoperta.
Come garantire, tra le alterne fortune, un duraturo successo alla nostra carriera?
Dobbiamo trattare la nostra storia professionale come una tela preziosa, che abbia un disegno sensato e emozionante, a cui possiamo cambiare cornice o collocazione, a cui possono succedere incidenti ma che noi dovremo sempre restaurare e manutenere con cura.
Se i danni non dipendono da noi (le aziende non sempre sono amorevoli, oneste, accudenti, grate) si potranno restaurare (come le macchie di umidità o le ferite dei teppisti).
Ma se le figure sono brutte, i tratti superficiali, le proporzioni sgraziate, non ci sarà sala o luce sapiente che riuscirà a far sembrare una crosta un capolavoro. Per lo meno non molto oltre i 15 minuti di notorietà previsti da Andy Warhol.
Ma come si fa a immaginare un disegno armonico in periodi liquidi in cui la frase Piano di Carriera sembra arrivare da Marte?
- Non trattate con superficialità e disamore nessuno dei lavori che vi capiterà di fare. La saliera del Cellini è la sua opera più famosa: ed era solo una saliera!
- Cercate di dare un senso alle vostre ricerche per poter crescere in verticale nello stesso settore (moda, solo moda dalla vestiarista alla direzione artistica) o ampliando una competenza sempre di più in settori diversi (vendere, vendere, vendere, bulloni, navi o gas ma affinare una tecnica fino alla perfezione).
- Riparate, per quanto nelle vostre possibilità, gli errori, inevitabili, e lasciate un buon ricordo di voi.
- Non scoraggiatevi nei momenti di scarso riconoscimento: gli anni ’80 sono tornati di moda e presto toccherà ai ’90: non si può essere sempre sotto i riflettori e di solito un buon quadro c’è sempre il momento di recuperarlo
- Studiate, copiate, siate curiosi e diventate un piccolo esperto, un punto di riferimento per i colleghi anche solo in un piccolo ambito: il migliore a variantare le cravatte, il migliore a fare una presentazione in inglese, il migliore a far quadrare un budget, il migliore a fare un Power Point, il migliore a scrivere un comunicato stampa.
- Non siate permalosi e alzate le antenne, a volte fate buon viso a cattivo gioco ma ascoltate quel che succede intorno a voi senza arroccarvi in posizioni che vi metteranno in un vicolo cieco. A volte cambiare idea è un’ottima idea: facendo le radiografie alle opere d’arte si scoprono spesso i ripensamenti degli artisti
- Siate generosi. Del vostro sapere, del vostro tempo, del vostro sorriso
- Siate seri, sinceri, affidabili
- Non siate invidiosi.
Ogni attività si può fare dignitosamente. Quelle che ci piacciono e per cui abbiamo talento, anche magnificamente.
Tanto lavoro ben fatto, studiato, accudito farà di una fila di progetti una buona carriera
Grazie al cielo… dopo l’articolo un lungo periodo di vuoto… pensavo di avervi rovinato il blog…
Come al solito scrivete verità che sento profondamente mie e che mi strappano dal loop di insoddisfazione che spesso mi contraddistinguono.
Qui ci vuole un bel restauro. Grazie.
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Cara Giulia, siamo state un po’ prese. A fare carriera e a mettere in ordine la scrivania. So sorry. Però abbiamo parecchi argomenti nuovi dopo tanto tribolare. Mai più così lungo digiuno, promesso!
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