CONSIGLI DAL MASTER TRA CULTURA E GENTILEZZA

PB Un paio di settimane fa ho partecipato a una tavola rotonda allo IED con gli studenti che, prossimi alla conclusione del Masterbrand, si sono confrontati sul tema del lavoro (come scegliere, come farsi scegliere).

Oltre ai ragazzi c’erano alcuni professionisti e manager (io tra loro) con il compito di indicare ai giovani diplomandi il metodo per cadere in piedi (o almeno seduti dietro una scrivania) dopo essere stati catapultati fuori dalla scuola.

Il campionario dei manager era vario e divertente. Ma soprattutto sono emersi consigli che voglio condividere con voi.

1) Prima di avere l’ansia di essere scelti, usate il vostro tempo per scegliere e studiare bene l’azienda o l’agenzia per la quale vorreste candidarvi. Quali sono i suoi prodotti? la sua filosofia? chi sono i suoi clienti? le sue campagne? il suo stile?

2) L’azienda che scegliete vi deve assomigliare almeno un po’: c’era tra i relatori Benedetta, brand manager di Red Bull. Dopo il suo intervento (super energetico, volitivo, proattivo, assertivo) ho pensato che la taurina che mettono nella lattina di Red Bull la avessero cavata direttamente dalla sua bile e ho desiderato bere una camomilla.

A fianco c’era Ruggero, ligure, intellettualmente malinconico, sofisticamente indolente. Sicuramente uso al pessimismo della ragione, non lo conosco abbastanza per sapere se indulga all’ottimismo della volontà, ma credo di sì dato che era lì a dispensare qualche buon consiglio ai ragazzi ed è un imprenditore: quelli che vogliono lavorare nella sua agenzia  credo debbano frequentare Tolstoj e sapere che la Lega Lombarda , prima di essere la canotta di Bossi, era un’altra cosa.

3) Spegnete la tv e leggete. Tanto.

4) Sappiate l‘inglese molto bene.

5) Fate un’esperienza all’estero, poi tornate.

6) Non siate presuntuosi . Claudio (pacato e saggio Account Director in agenzia), ha snocciolato una serie di richieste in cui gli è capitato di imbattersi esaminando cv di giovani candidati (dal livello atteso “dal quadro in su”,  alle limitazioni di orario) chè quasi (bah, no, non fino a questo segno) avresti riabilitato la Fornero e i suoi choosy.

7) Fate sempre bene qualsiasi lavoro: le occasioni vengono dalle relazioni e lasciare una buona memoria (anche come barista, studente, stagista) è quasi sempre l’origine di una carriera. Lo è stato per tutti i cinque relatori presenti e, statisticamente, vorrà pur dire qualcosa.

8) Non lamentatevi mai , ma abbiate una opinione.

9) Non presentate al vostro capo problemi ma soluzioni. Quelli di sotto risolvono i problemi di quelli di sopra. Sempre.  A scalare fino al Primo Ministro.

10) Siate disponibili, generosi del vostro tempo, della vostra energia.

11) Seguite le vostre passioni, i vostri gusti.

Lorenzo, altro ligure rubato alla costa per realizzare i suoi sogni nell’entroterra, è stato DJ per caso (con picchi di popolarità sullo struscio bolognese), ma regista per vocazione. I suoi video sono buffi e talentuosi, a volte commoventi.

13) Siate caparbi, ma anche un po’ fatalisti: non fatevi scoraggiare, rialzatevi sempre. Alcuni fallimenti spesso si rivelano produttivi. Saper perdere è una bella arte e ci rende più simpatici.

Ultimo ma non ultimo, siate gentili e amate la bellezza: la vita è troppo breve e troppo bella per sprecarla in compagnia di villani, in luoghi oscuri.

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4 thoughts on “CONSIGLI DAL MASTER TRA CULTURA E GENTILEZZA

  1. Sidera ha detto:

    Ciao ragazze,
    che piacere conoscervi! Chiedo un vostro parere in merito alla mia situazione: dopo una laurea magistrale, qualche esperienza come stagista in giro per l’Italia e l’iscrizione a una seconda laurea, sto per (re)investire sul mio futuro. Alla fine del mio Erasmus, che sfrutterò al massimo per imparare il francese ed essere (forse) più appetibile per il mercato del lavoro, ho deciso di iscrivermi al Master della Luiss in Marketing e Comunicazione, con la speranza di ritrovare quel valore aggiunto che credo di aver perso non essendo più quel che le aziende considerano una “neo”laureata. La cosa che più mi terrorizza è il fatto di avere “già” 26 anni. Sento in giro che è sempre più questione di età e che più che i tuoi titoli, guardano quel benedetto numero che indica la tua data di nascita.
    Insomma la perplessità è la seguente: aggiungere al proprio cv una lingua parlata in maniera fluente e un Master con un nome piuttosto blasonato, farà di me (o di chiunque altro con gli stessi requisiti) un’opzione papabile per le Imprese nonostante l’età che sembra ormai essere un handicap?
    Grazie in anticipo per il vostro tempo 🙂

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    • trampolinodilancio ha detto:

      PB Cara “neo” lettrice di trampolino (benvenuta!) hai presente che di solito ci si innamora della propria compagna di banco e non della cugina blasonata che vive in Australia? e che per fidanzarsi con un pilota è meglio iniziare come hostess che prendere un brevetto per corrispondenza? Il mio consiglio è di studiare il francese in vacanza e guardando pallosissimi film di Rohmer. Nel frattempo bleffa e parla un po’ in milanese (se togli le vocali in fondo alle parole e arroti un po’ la “erre” funziona) lavorando anche gratis in un posto che ti piace. Se sei brava si accorgeranno di te e tra pochi anni sarai seduta a esaminare cv blasonati. Io non ho mai smesso di studiare (e ho superato i 26 anni da un migliaio di settimane) ma arriva un momento in cui lo studio lo si fa la sera e il fine settimana. Un caro saluto

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  2. Marika ha detto:

    Wow! Mi piace molto questo articolo! 🙂
    Grazie! 🙂

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