PC Cominciamo una serie di interviste a chi dirige le principali realtà italiane nell’ambito della comunicazione e del marketing incontrando Massimo Costa, country manager di Wpp (il più grande gruppo internazionale nel mondo della comunicazione) e Chairman di Assocomunicazione (l’associazione che raccoglie le principali sigle italiane). Ci auguriamo che le risposte che raccoglieremo possano aiutare chi vuole cominciare a lavorare nel settore ad entrarci e chi ci ha già iniziato a lavorarci a migliorare la propria posizione.
Trampolinodilancio: Quali caratteristiche deve avere un giovane per entrare in WPP?
Massimo Costa: Sveglio, aggressivo, veloce. Abbiamo bisogno sempre più di hunters piuttosto che farmers.
Trampolinodilancio: C’è una persona che hai assunto che ti è rimasta impressa perché rappresenta le qualità che deve avere un candidato?
Massimo Costa: Matteo Sarzana, che non a caso a 30 anni dirige la nostra digital agency (Matteo è General Manager di VML e sarà uno dei nostri prossimi intervistati- ndr)
Trampolinodilancio: In quale settore della comunicazione ci sono maggiori prospettive di sviluppo per i giovani al momento?
Massimo Costa: Sicuramente nel settore digitale, che offre ancora in Italia ampie prospettive di crescita. Basti pensare che il 25% degli italiani non è connesso a Internet e che la banda larga raggiunge solo una porzione limitata della popolazione. Quella che stiamo vivendo è una rivoluzione copernicana, paragonabile a quella realizzata da Gutemberg, nella quale siamo tutti coinvolti.
Trampolinodilancio: Quale consiglio potresti dare a un giovane che voglia entrare nel mondo del marketing e della comunicazione?
Massimo Costa: Andare via dall’Italia, lasciare la famiglia, andare a studiare all’estero! Non solo perché è importante l’inglese, ma perché solo in Italia abbiamo giovani che a 28 anni non hanno mai pagato una bolletta. All’estero i ragazzi imparano subito ad essere cittadini, sono abituati a fare dei lavoretti per arrotondare mentre studiano. Inoltre l’Italia è un paese tattico, non strategico, non ci sono hub internazionali, non sei tenuto a capire la cornice complessiva degli eventi, e questo limita la prospettiva di chi non passa all’estero almeno un periodo.


