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Dalla filosofia alle pr, passando per Città del Capo. Intervista ad Alice Corinaldi, Account MSL Italia (Publicis Groupe)

PC I genitori di ragazzi un po’ più grandi del mio mi chiedono spesso se sia necessario un percorso scolastico molto mirato per poter poi lavorare nella comunicazione. La risposta è che non credo sia indispensabile, a patto che si sia poi abbastanza umili e ricettivi da imparare presto il lavoro che ci si ritrova a svolgere.

Alice Corinaldi Msl Group

Alice Corinaldi Account Msl Group

Io stessa sono stata in parte condizionata dai miei a non fare lettere all’università, mentre Patrizia è la dimostrazione che era possibile, anche frequentando questa facoltà, approdare con successo al marketing. Alice Corinaldi, che oggi intervistiamo, conferma lo stesso principio. Dopo una laurea con lode in Filosofia, la troviamo oggi infatti in un’agenzia di pr, la MSL del gruppo Publicis. Nel mezzo ci sono però molte esperienze, tra cui  alcune particolarmente formative all’estero durante gli studi, indirizzate già al mondo della comunicazione.

Perché pensi di essere stata scelta al tuo primo colloquio, cosa ha fatto la differenza?

La prima esperienza lavorativa l’ho fatta durante l’università, in Sud Africa: stage in comunicazione e advocacy. Credo che la cosa che abbia fatto la differenza sia stato il modo in cui mi sono proposta: letteralmente presentandomi alla persona con cui volevo lavorare con un curriculum in mano! E poi sicuramente la voglia di fare e la flessibilità.

Cosa ti è servito di più nel primo anno di lavoro?

Sicuramente flessibilità, entusiasmo, umiltà e un pochino di coraggio sono doti fondamentali per iniziare – anche perché ti permettono di imparare molto e velocemente.  Essendo io laureata in Filosofia e non in una laurea specializzata in comunicazione, all’inizio non avevo competenze specifiche. La mia voglia di fare, di mettermi in gioco e di apprendere, insieme ad un forte senso di responsabilità, mi hanno aiutato a iniziare a lavorare da subito su progetti interessanti e stimolanti.

Cosa ti ha insegnato di più il tuo primo capo?

Tantissime cose, ma prima di tutto a non tirarmi indietro, dandomi molta fiducia.

Cosa ti ha insegnato il capo che consideri il tuo mentore?

Credo non ce ne sia uno in particolare, ma diversi, anzi diverse. Le persone da cui ho imparato di più sono state soprattutto donne. Donne che sono riuscite a trovare un equilibrio tra la loro carriera e la famiglia. Che mi hanno insegnato che con passione, costanza e curiosità si possono raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi; e che la precisione, organizzazione ed ironia sono doti fondamentali.

Cosa vorresti aver studiato in più o di più nel tuo percorso scolastico?

Mi piacerebbe molto sapere il francese e aver fatto un master, ma non è mai troppo tardi, no?!

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La dura selezione per entrare in Heineken in un divertente video

Guy ora fa parte del team Heineken

Guy ora fa parte del team Heineken

PC Indubbiamente il lavoro, o meglio la sua assenza e l’incessante ricerca di averne uno, è un argomento che interessa da vicino i giovani. Che sono anche il target elettivo della birra. Da queste considerazioni nasce un video molto divertente che racconta il percorso lungo e pieno di insidie per emergere tra più di 1700 candidati che deve compiere il vincitore, Guy.Heineken, Sponsor ufficiale della Champions League, in occasione degli ottavi di finale, ha trovato insieme a Publicis Italia  in modo di far sentire la vicinanza del marchio agli interessi dei giovani, che uniscono alla passione per il calcio il desiderio di lavorare in un’azienda che ammirano e sentono vicina. Un filmato divertente ma che sa anche emozionare (se fossimo al corso di Tecniche della Comunicazione Pubblicitaria in Iulm direi che unisce sapientemente l’utilizzo dello humor a quello dei sentimenti nobili).

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