PC Pensando al marketing come sbocco professionale spesso viene naturale limitarsi a valutare il largo consumo, mentre ci sono dei settori, come quello del marketing chimico – farmaceutico, in cui un giovane dotato di talento ed esperto nelle nuove tecnologie può trovare molti progetti interessanti sui quali mettersi alla prova.
Quali caratteristiche vengono apprezzate in una grande azienda come Bayer? Come affrontare un colloquio in una realtà di questo tipo? L’abbiamo chiesto a Greta Pignata che si occupa di Business & Marketing Communications in Bayer CropScience.

Greta Pignata, Business & Marketing Communications in Bayer CropScience.
Chiacchierando abbiamo scoperto che prima di passare in azienda, dov’è dal 2012, Greta ha lavorato in agenzie di comunicazione come Leo Burnett, quindi ci è venuto naturale chiederle se trova più stimolante il suo attuale ruolo “dalla parte del cliente”.
Greta Pignata: L’agenzia pubblicitaria è una scuola importante per capire cosa significa fare comunicazione, quella vera! E farla bene.
Ma non si ha mai l’ultima parola, che è sempre quella del cliente, che alla fine decide.
Ora mi trovo proprio in questo ruolo dove ho la possibilità di esprimermi al massimo e di guidare i progetti, interfacciandomi allo stesso tempo con interlocutori sempre diversi che ogni volta arricchiscono le mie conoscenze.
Passiamo ai consigli per i nostri lettori: quali caratteristiche deve avere un giovane per entrare nel reparto Business & Marketing Communications di Bayer?
Greta Pignata:
La ricetta è composta da diversi ingredienti.
Il primo, che non deve mai mancare, è una forte preparazione “non solo” universitaria…
Una solida base teorica è elemento essenziale ma non sufficiente. Soprattutto in questo settore, dove le competenze richieste sono sempre più integrate e in evoluzione.
Un giovane che vuole affrontare al meglio il mondo del lavoro e sviluppare una carriera nella comunicazione deve necessariamente avere confidenza con i nuovi linguaggi della comunicazione ed informarsi continuamente su ciò che accade nel mondo. Perché avere uno sguardo aperto verso le cose è per noi un valore aggiunto.
Ma non è tutto qui.
E’ necessario possedere spiccate doti comunicative e relazionali (in quanto ci si relaziona con diversi stakeholder e si collabora con diversi colleghi, anche di reparti diversi), essere creativo ma soprattutto aver voglia di fare e di mettersi in gioco. Perché è questo che fa la differenza, in un’azienda fortemente orientata alla formazione e alla ricerca di nuovi talenti.
C’è una persona che hai assunto che le è rimasta impressa perché rappresenta le qualità che deve avere un candidato?
Si, sono rimasta positivamente colpita da una persona che ha effettuato un periodo di stage nel nostro reparto.
Perché ha mostrato lo stesso entusiasmo e etica del lavoro che caratterizza questa azienda e che avevo io quando ho iniziato il mio percorso in Bayer.
Il lavoro, lo dico sempre, è parte integrante della vita di una persona e va affrontato con professionalità e dedizione, caratteristiche fondamentali per chi vuole crescere in un’azienda.
E ci vuole poco per capire chi ha questi valori dentro di sé!
Il candidato selezionato ha mostrato fin da subito grande interesse verso le mansioni proposte, precisione e proattività nel fare le cose.
E aggiungerei anche un pizzico di coraggio nell’affrontare le sfide di ogni giorno, sia grandi che piccole.
Un consiglio su come affrontare un colloquio di lavoro?
Prepararsi: mai affrontare un colloquio di lavoro impreparati. Si perde in partenza.
E’ necessario informarsi sull’azienda e sulla posizione per cui ci si è candidati. Anche perché questo è sinonimo di interesse e permette una maggiore interazione con chi si ha di fronte in fase di colloquio.
Sembra una cosa scontata ma non è così: in passato, infatti, ho incontrato ragazzi che non ricordavano neanche il job profile richiesto!
E poi, questo non è un consiglio spassionato ma “sperimentato di persona”: ho ancora sulla scrivania i miei fogli scarabocchiati con tutte le informazioni su Bayer ricercate su internet giorni prima del colloquio.
Non li ho mai buttati, in ricordo di quel famoso pomeriggio d’estate quando il mio attuale capo mi chiese: “Cosa conosce di Bayer?”
In quale settore del marketing e della comunicazione ci sono maggiori prospettive di sviluppo per i giovani al momento?
In questo periodo, particolarmente difficile per entrare nel mondo del lavoro, ritengo che il settore digital (sia nel marketing che nella comunicazione) sia quello che possa dare più opportunità. Perché sono proprio i giovani a portare nuove competenze in questo settore.
Tutti sanno ma pochi conoscono “veramente” le dinamiche che governano la digital communication e i suoi strumenti (attività SEO, SEM, social network, siti, blog etc..), sempre più utilizzati per farsi conoscere e interagire con i propri clienti. Per farlo, al meglio, servono conoscenze specifiche: perché adottare le strategie giuste ed il linguaggio più idoneo è un punto a favore per le aziende che vogliono essere al passo con i tempi e con i nuovi mezzi di comunicazione, sempre più innovativi.
Quale consiglio potrebbe dare a un giovane che voglia entrare nel mondo del marketing e della comunicazione?
Valutare attentamente le proprie aspirazioni e ciò in cui si è più dotati è il primo passo per entrare in questo campo dove, non dimentichiamolo, c’è molta concorrenza.
Oggi le università offrono diversi corsi e indirizzi di studio per specializzarsi in questo settore: consiglierei di non fare scelte affrettate ma di valutare attentamente il percorso più consono alle proprie aspettative, partendo dalla fatidica domanda: “Cosa voglio fare da grande?”
E poi, all’inizio, bisogna essere sempre pronti ed aperti a vivere diverse esperienze di lavoro, magari anche quelle poco soddisfacenti dal punto di vista remunerativo, perché sono formative e permettono di acquisire competenze sempre nuove.