PC Quando ho iniziato a lavorare in Young & Rubicam il gruppo Mulino Bianco aveva almeno una quindicina di account e prima di mandarmi su un set – si doveva girare un packshot per il mercato iberico con il pacco Molino Blanco, non c’era la possibilità di modificarlo in post produzione come si farebbe ora – non fu difficile trovare qualcuno che mi istruisse su come mi sarei dovuta comportare (nessuno mi disse che è consuetudine pagare da bere la prima volta che si guarda in una macchina da presa, e quindi dovetti offrire a tutta la troupe, ma questa è un’altra storia).
Ho l’impressione che ora negli esigui reparti marketing di aziende e agenzie non ci sia spesso tempo o personale che si possa occupare di trasferire ai giovani alcune nozioni di base di setiquette: il galateo da seguire sul set per essere utili, ma non invadenti o d’intralcio, spero quindi che quest’articolo possa fornire qualche indicazione a chi si trova a dover andare (magari al posto del suo capo) su un set fotografico o di uno spot tv. In generale il ruolo del giovane product manager su un set è quello di controllare che venga eseguito quanto concordato nella riunione di pre – produzione (ppm) soprattutto per quanto riguarda il prodotto, che rientra esplicitamente nella sua sfera di responsabilità.
Ricordo delle lunghe sessioni per decidere se la goccia prodotta da una mozzarella al momento del taglio era sufficientemente appetitosa (le mozzarelle erano appena arrivate da Battipaglia – la vera Mozary non avrebbe prodotto una goccia di latte così neppure se schiacciata sotto una pressa – e tutti speravamo che il cliente desse l’ok per dividerci quelle rimaste per cena).
È opportuno che il giovane pm, se rappresenta l’azienda sul set, stia attento e presente anche durante tutte le altre scene (ci sono poche attività noiose come stare su un set senza un ruolo preciso, e il rischio di distrarsi, con uno smartphone in mano, è molto elevato). Se pensa di aver visto qualcosa che non corrisponde con quanto concordato deve però evitare di interagire direttamente con il regista o il fotografo. Esiste una precisa gerarchia sul set, che va rispettata. Se è presente l’account dell’agenzia il product manager dovrà rivolgersi all’account e fare presente il problema, questo a sua volta lo riporterà al producer dell’agenzia (nelle grandi agenzie c’è anche questa figura professionale) che a sua volta parlerà con quello della casa di produzione (o all’assistente del fotografo), che infine ne parleranno al regista o al fotografo.
E’ meglio evitare di andare su un set se non si ha un ruolo preciso. Patrizia mi racconta che in Armani spesso si scattavano delle foto direttamente su un set allestito in azienda, e quindi la tentazione di passare a dare un’occhiata era forte da parte di tutti, con il risultato che l’intimità tra modella (spesso seminuda nel caso di capi di lingerie) e il fotografo rischiava di essere compromessa.
Per quanto riguarda l’account va ricordato che il suo ruolo varia leggermente a seconda che ci sia presente o meno il cliente.
Se c’è un cliente l’obiettivo principale dell’account è marcarlo a vista. Ricordo uno shooting per un docciaschiuma in cui il direttore marketing si era invaghito del “corpo”, cioè l’attrice che interpretava le scene di nudo nella doccia al posto dell’attrice (più importante e costosa) che faceva solo le scene in cui era drappeggiata in un accappatoio. Il mio arduo compito era quindi impedire che le sue attenzioni distogliessero il “corpo” dalle indicazioni del regista durante lo shooting. Si è trattato in generale di una produzione un po’ particolare in cui alla riunione preliminare il direttore creativo si era alzato e aveva abbandonato la sala indignato perché sembrava che il cliente non si fidasse abbastanza di lui, e il regista era apparso direttamente sul set, invece che partecipare alle riunioni precedenti, perché si era sparato su un piede rimettendo la pistola nella fondina (senza sicura) a un poligono di tiro.
Se è da solo l’account avrà la responsabilità innanzitutto di controllare la resa del prodotto al posto del cliente, e poi di assicurarsi al posto suo che tutto rispetti quanto concordato, o che se ne allontani per buoni motivi (può ovviamente succedere infatti che creativo e regista o fotografo durante lo shooting concordino dei miglioramenti). Dovrà seguire la stessa gerarchia del cliente e cercare di esserci quando serve ma non intralciare: lo stesso regista che nei momenti di pausa sarà ben contento di fare una foto insieme, mentre sta lavorando pretende giustamente di potersi concentrare e magari provare anche nuove soluzioni (non fate i pierini facendo subito notare che la scena è diversa da quella decisa, è vostro diritto dirlo solo se vedete che si sta cambiando set senza averla girata. Di solito succede che il regista prova, d’accordo con il creativo, qualche alternativa ma gira comunque quella stabilita nello shooting board approvato dal cliente).
In generale l’account dev’essere pronto a tutto: Patrizia ricorda che ho ricolorato con il bianchetto delle stelle di biscotti Pan di Stelle (avevo rimosso il crimine) e ho sicuramente ricucito un maglioncino troppo largo su un set (a Londra) di Soflan.
Un ultimo consiglio relativo all’abbigliamento. Pochi luoghi possono essere freddi come i set, soprattutto se non siete, come gli attori, sotto le luci. Portatevi sempre un maglione in più se non volete rischiare, come me, di dover mettere anche il tutone che avevate portato per le serate in albergo. E indossate scarpe comode perché è sicuro che passerete molte ore in piedi.
Provo a stilare alcune regole riassuntive:
- rispettare la gerarchia nel comunicare dubbi o perplessità
- essere presenti ma non d’intralcio
- vestire in modo comodo e con scarpe basse (poche cose sono più stancanti di tante ore su un set)
- non invitare mai persone non necessarie su un set
- non parlare mai (neppure sotto voce al telefono) dopo il ciak si gira
- portarsi qualcosa da leggere o musica da ascoltare per le lunghissime pause per trucco e parrucco. Se siete intellettuali potete giocare a scacchi come Omar Sharif, altrimenti basterà anche una partita a 2048 (se non lo conoscete avete più di venti anni ma tra qualche mese ne sentirete parlare in spiaggia dai vostri coetanei che l’hanno appena scoperto)
- non togliete una spina per inserire nella presa quella del vostro smarphone o tablet scarico, potreste staccare qualcosa di vitale, proprio come in una stanza operatoria!
Fantastiche le foto Paola, mi hai fatto tornare voglia di tornare al mio primo amore, l agenzia. Un saluto da Rotterdam, Matteo
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PC ti rispondo da un set e non posso che essere d’accordo che lo shooting sia una delle attività più belle del nostro lavoro, anche se, malgrado avessi pontificato a riguardo sono riuscita a morire di freddo per due giorni indossando tutto quello che avevo tranne il pigiama!
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