PB Io ho un’amica, Lidia, che prima di dormire , per rilassarsi, legge saggi di linguistica (normalmente i suoi autori hanno cognomi pieni di consonanti: li predilige nell’area mitteleuropea) mentre io mi barcameno tra Luca Bianchini e Geronimo Stilton.
La domenica legge La Lettura (l’inserto domenicale del Corriere) e mi segnala gli articoli migliori.
Siccome anche io amo La Lettura (ma con minore consapevolezza critica) mi piace pensare che, in una sorta di corrispondenza di amorosi sensi, lei stia leggendo magari le stesse righe nello stesso momento.
I suoi consigli mi confermano (al di là del sentimentale compiacimento sui benefici dell’amicizia) di quanto, nella grande quantità di notizie che ci investono, sia opportuno, per guadagnare una visione critica, avere una guida, un riferimento che ci protegga dallo stordimento.
Sulla lettura di domenica 16 febbraio un articolo di Paolo Di Stefano aveva come oggetto il destino della professione di Critico Teatrale a confronto con il proliferare di pubblici su siti, blog, social network: come sopravvivere all’aumento della democrazia e alla diminuzione dell’autorevolezza?
Quali sono le voci che vale la pena di ascoltare?
Christian Raimo, narratore anche on line, segnala alcuni luoghi che hanno, nella capacità di selezione (la critica deve mettere in ordine, deve dare un senso alle cose, avere una visone) il loro grande merito: siti che colgono il meglio del giornalismo narrativo (http://www.byliner.com) o delle interviste disponibili in rete (http://www.rivista studio.com).
Sulla capacità di avere una visione, di intravvedere un disegno in realtà apparentemente entropiche, tornerò con un prossimo post.
Per ora mi limito a tre must have:
1) ascoltate i consigli, per orientarvi tra letture, studi, esperienze e luoghi, di voci di valore libere e sincere.
2) le vostre guide , che siano il quotidiano del cuore (per me il Corriere della Sera, per atavica inerzia familiare, mai tradito neanche quando metteva in prima pagina le balene spiaggiate o le tigri albine partorite in cattività a Berlino), il prof del liceo, il fratello maggiore che sa tutto di musica, sono una risorsa per non perdersi nel mare magno del chiacchiericcio globale.
3) Un’ amica ipercritica, vorace, curiosa, divertente, spietata, dissacrante, impegnata e faziosa è piuttosto importante da avere in carnet: come si chiama la vostra Lidia?
molto lusingata. e molto contenta, di avere delle amiche tanto care.
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