PC La scorsa settimana ci ha regalato il primo giorno di caldo estivo e a Milano sono apparse le prime tenute da spiaggia (come ogni anno mi chiedo cosa faranno quelli che in Aprile mettono short e canottiera nella canicola di Luglio e Agosto).
Lo stesso giorno Bruno Ferrari, il guru fondatore dell’agenzia con la quale collaboro, ci ha invitato a trasferirci nel bellissimo giardino dell’agenzia per la prima riunione dell’anno en plein air. Guardando come stava bene senza cravatta, giacca o maglione e con la camicia slacciata, unica concessione che un uomo in un ambiente non formale può fare al caldo, mi è venuto da pensare che gli uomini tutto sommato rischiano meno di sbagliare rispetto alle donne, in fatto di abbigliamento estivo.
Ricordo infatti di aver avuto una discussione con la mia ex socia che sosteneva che in estate si può andare dal cliente con le infradito, purché eleganti (e ahimé lo faceva davvero). Io credo invece che il rispetto per i colleghi e in particolare per il cliente – se siete nella posizione di comunicatori con un committente – imponga certe regole di bon ton, ma soprattutto di buon senso.
Innanzitutto no alle trasparenze: vestitini, anche eleganti, che permettono una radiografia quando entrate in sala riunione mineranno la vostra credibilità. Infradito che sciabattono mentre accompagnate nei corridoi il cliente e striminzite canottiere senza una giacchina o un maglioncino distoglieranno l’attenzione da quanto volete dire (e in più è probabile che con l’aria condizionata vi prendiate anche un raffreddore).
Una ricerca di infojobs, la più importante società europea di recruiting online, su cosa dà fastidio ai colleghi in ufficio mi conforta confermando che il 74% degli intervistati detesta le infradito, come anche bermuda, barba incolta e tatuaggi ostentati.
Ne esce un quadro piuttosto formale dove solo il 7% pensa che ognuno possa essere libero di indossare quello che preferisce, mentre l’87% ritiene che esistono regole di buon costume che vanno osservate sempre. A maggiore ragione se quel giorno dobbiamo partecipare a una riunione importante o se dobbiamo incontrare un cliente, visto che è un po’ come essere ospiti a casa d’altri e il galateo ricorda che la padrona di casa non deve mai essere la più elegante.
So che tanti nostri lettori sono inseriti nei reparti marketing e hanno a che fare con molte agenzie. Mi piacerebbe avere il loro parere, e scoprire se sono anni di “scuola Young & Rubicam” a rendermi troppo formale.
Aggiungerei che le infradito si potrebbero ammettere se provviste di laccetto dietro, mentre bandirei tutti i sandali a ciabatta! Inutile, forse, precisare che il piede deve essere curato e … pulito! Condivido l’inammissibilità di canottiere e top, ma anche minigonne troppo corte, bermuda e shorts. In quanto agli uomini, ahimè, anche loro possono essere intollerabili quando indossano camicie a mezze maniche, benvenute solo in un locale notturno, molto attillate e indossate da Brad. La camicia da uomo è rigorosamente con le maniche lunghe, eventualmente rimboccate, ma solo per un paio di giri. Aspetto con ansia, in autunno, un post sugli orrori da freddo! 🙂
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Condivido pienamente le tue precisazioni, la camicia a manica corta è battuta solo dal canzino corto, ma entrambi fortunatamente sono davvero rari nell’ambito del marketing e della comunicazione. Mi appunto già a ottobre di fare la versione autunnale! Nel frattempo Patrizia sta scrivendo un altro post sull’abbigliamento da canicola, essendo lei l’esperta di moda lo aspettiamo con trepidazione. PC
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