La manutenzione: dai muscoli, passando per gli affetti, finendo nelle relazioni professionali

PB  Da qualche tempo in ufficio, abbiamo deciso che a pranzo si va in trattoria (il bar ci ha stufato) e soprattutto che ci si va a piedi. 20 minuti per andare. 20 minuti per tornare.

Esigenza partita dal desiderio di sgranchirsi le articolazioni stanche di troppa scrivania e di rientrare nella taglia di campionario dopo le intemperanze natalizie.

Gli effetti collaterali sono stati un approfondimento delle relazioni (40 minuti a piedi tutti i giorni ti fanno scoprire che la fidanzata dello stilista si occupa di food design, che la responsabile della comunicazione fa nordic walking, che il direttore amministrativo ha il sogno segreto di aprire un vivaio).

Così, tra ginnastica e conversazione, abbiamo fatto alcune riflessioni sul concetto di manutenzione.

Manutenzione degli oggetti (come lavare a mano il proprio pullover preferito o riparare in garage una Ducati Scrambler) o degli affetti (come avvisare se si arriva tardi, chiedere scusa se serve, fare una telefonata o un sorriso al di là dal superminimo a chi si ama).

Il principio è lo stesso per le proprie relazioni e le proprie competenze professionali

La manutenzione delle relazioni professionali

Non perdiamo di vista i professori che abbiamo stimato o i professionisti che ci hanno aiutato: teniamoli informati dei nostri progressi, teniamoci informati delle loro pubblicazioni e della loro carriera (per me il prof Bosisio dell’università, la Colavito di Manager Italia).

Teniamo d’occhio i colleghi o i collaboratori con i quali abbiamo costruito progetti, raggiunto risultati, che ci hanno insegnato un lavoro (per me la Marabini del commerciale di Armani, la Cicero dell’ufficio stile, la Carpaneto che è già comparsa sul Blog, l’infaticabile Simoni, la Robi Milan che mi ha iniziato alle pv…)

Sentiamo i capi che abbiamo stimato, che ci hanno stimato (per me la rossa  Ghisla in Chantelle, l’anglosassone Crespi in Dolce&Gabbana, il mitico Ing. Fantò in Armani)

Teniamo i contatti dei fornitori migliori, delle agenzie più interessanti, della aziende più vivaci con le quali siamo entrati in contatto.

La manutenzione delle competenze

Se abbiamo un talento o la sorte ci porta a dedicarci a un argomento che riteniamo di buon potenziale e che sentiamo nelle nostre corde, non accontentiamoci della sufficienza. Diventare un esperto, un punto di riferimento per un settore specifico, può diventare una carta preziosa da giocare per essere preferiti ad altri candidati nel momento del confronto. Quindi teniamoci aggiornati e allenati, facciamo manutenzione delle nostre competenze (linguistiche, tecniche o relazionali che siano).

Paola, la mia co blogger, sa bene che (per diventare esperti di bambini) si può cominciare come ricercatrice in università (il suo lavoro si trova ne  “Il dolce tuono” di Marco Lombardi), passare per una azienda di giocattoli, continuare facendo un bambino, poi la rappresentante di classe del bambino medesimo ed infine essere scelti da una agenzia che tra Arte e Comunicazione fa progetti per le scuole.

In ogni modo,  non multa sed multum (non molte cose, ma molto bene): tenete da conto e fate lavoro di manutenzione  solo per  gli argomenti (e le persone) più preziose. Come per gli affetti: la manutenzione non è per tutti quelli che conosciamo ma solo per gli amici del cuore.

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4 thoughts on “La manutenzione: dai muscoli, passando per gli affetti, finendo nelle relazioni professionali

  1. Ceci ha detto:

    Giusto! Grazie. L’unico problema a volte è il poco tempo…

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    • trampolinodilancio ha detto:

      Cara Cecilia, hai ragione (e comunque non dobbiamo chiamare un ex collega tutte le settimane a meno che non vogliamo fidanzarci con lui!), ma spesso è anche questione di pudore o timidezza. Richiamare un prof dopo anni che non lo sentiamo perchè ha pubblicato un libro? ma cosa gli importerà dei miei auguri? magari neanche si ricorda di me…
      Invece di solito quelli che abbiamo stimato si ricordano di noi (“amor che a nullo amato amar perdona”) e sono contenti di un sincero apprezzamento, di un affettuoso saluto. Grazie per il tuo commento.

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  2. Lorenza ha detto:

    Patrizia , credo che le relazioni professionali nate da uno scambio autentico di competenze ed esperienze portino alla fine dei veri miracoli . Restare in contatto con chi abbiamo stimato nel nostro cammino , ci ricorda quanto siamo stati capaci di non immedesimarci solo nel ruolo datoci dal lavoro ma , abbiamo capito l’importanza del valore umano .
    Permettimi di dare un consiglio ai giovani , nelle relazioni tra colleghi c’e’ sempre una sorta d’alchimia , nel caso non la sentiste , andate al prossimo. Quando Patrizia m’assunse in D&G ero sicura che sarebbe stato un percorso importante ed oggi sono grata per come mi ricorda . Grazie Patri davvero a te ed anche a me scelsi l’istinto e fu’ corretto .
    Lo

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