PC Dietro ogni grande uomo c’è sempre una grande donna, si dice pensando prevalentemente agli uomini politici (e mai come nel caso di Barack Obama trovo che la frase sia corretta).
Con una parafrasi possiamo dire, pensando al percorso professionale di Barbara Arioli, che dietro ogni grande creativo c’è sempre una grande account. Barbara, infatti, dopo essere stata direttore clienti in Young & Rubicam, ha affiancato alcuni tra i più importanti creativi italiani: da Gavino Sanna, a Michele Goettsche fino alla talentuosa coppia composta da Aldo Cernuto e Roberto Pizzigoni, insieme ai quali è socio fondatore della Cernuto Pizzigoni & Partners, a conferma che del fatto che l’account ha forse una visibilità minore, ma rappresenta una funzione fondamentale all’interno dell’agenzia.
Cominciamo quindi chiedendo a Barbara Arioli quali sono le caratteristiche che deve avere un account per entrare in Cernuto Pizzigoni & Partners.
Barbara Arioli: Da noi o da altri, credo che le qualità richieste ad un giovane account (e parlo nello specifico di questa figura professionale) siano sempre le stesse, anche se gli strumenti di lavoro si sono diversificati e ampliati rispetto al passato: un po’ di cultura (scusate, ma io ci credo ancora) e essere “ben svegli”, determinazione, passione per quello che si fa, organizzazione. Sono cambiate le modalità di lavoro ma non le attitudini necessarie per eseguirle al meglio. Aggiungo la disponibilità a trasferirsi e viaggiare.
Una cosa però vorrei evidenziare: ancora oggi la conoscenza delle lingue non è così diffusa. Sembra strano, ma ancora oggi un inglese a livello professionale, non è una “competenza” che tutti possono garantire. E non parlo poi del tedesco, del russo o del cinese.
Trampolinodilancio: C’è una persona che hai assunto che ti è rimasta impressa perché rappresenta le qualità che deve avere un candidato?
Barbara Arioli: Abbiamo un bel gruppo di collaboratori di cui apprezziamo le qualità perché tutti hanno qualcosa di speciale, che non è solo talento naturale ma anche una “presenza” bene definita nel modo di lavorare: un giovane account che sa 6 lingue, per esempio. Ma vogliamo dire che la sua capacità linguistica è in realtà una spia della sua apertura? Un giovane Tv producer che sa usare programmi di montaggio e di editing, sa di musica, di fotografia, è madrelingua inglese, parla italiano con un bel accento milanese, e il francese? Adesso basta, non racconto degli altri, altrimenti se un concorrente mi legge, fa loro delle proposte!
Trampolinodilancio: Un consiglio su come affrontare un colloquio di lavoro?
Barbara Arioli: Vorrei fare prima una considerazione su come si arriva al colloquio. Ricevo molti curriculum, li leggo tutti, anche se poi non sono io a rispondere direttamente. In molti casi si presentano giovani anche con credenziali di studio qualificanti – sulla carta – come lauree, master, corsi all’estero. Ciò nonostante, trovo talvolta imprecisioni nella forma e nella scrittura, e purtroppo anche degli errori! E questo ovviamente non fa apprezzare chi scrive. Credo che chi non ha la possibilità di presentarsi di persona, ma deve ricorrere, almeno per avere un primo colloquio, ad una mail, debba avere ben chiaro che con uno scritto si gioca tutto, e quindi debba impiegare un po’ di attenzione e ricerca di unicità, nel presentarsi.
Dice bene del candidato, ad esempio, trovare sintesi e chiarezza nelle lettere di accompagnamento. Invece vedo molte mail che sembrano circolari ministeriali (e anche con più di un destinatario).
Poi, attenzione ai copia e incolla, spesso creano grandi pasticci!
Mi piace in un colloquio vedere persone che sanno dove sono venuti a presentarsi e con chi stanno parlando. Infine apprezzo sempre un po’ di vivacità e carattere.
Trampolinodilancio: In quale settore del marketing e della comunicazione ci sono maggiori prospettive di sviluppo per i giovani al momento?
Barbara Arioli: Mi viene di getto rispondere nel digitale, credo che oggi non si possa dire altrimenti. E’ vero però che, oltre alle nuove figure professionali che si sono create in quell’ambito, orientarsi nel digitale non significa solo averne un’idea, ma proprio saperne. E questo vale per chi è in azienda, in agenzia e ovviamente al centro media. Vale per chi fa l’account, ma anche il product manager, eccetera.
Trampolinodilancio: Quale consiglio potresti dare a un giovane che voglia entrare nel mondo del marketing e della comunicazione?
Barbara Arioli: Senza che diventi un pensiero assillante, essere consapevole e coltivare le proprie oggettive differenze e qualità che possono far emergere tra gli altri. E lavorare su quelle per far brillare talenti, attitudini e competenze. E quindi darsi da fare, attenti al mondo!