PB Vi ricordate la promessa di intervistare Elio Fiorucci? Ci siamo riuscite!
Mentre leggete, immaginate suoni e atmosfera: lui, carismatico e calmo, parla con un microfono che tiene stretto al petto. Si muove poco e sta seduto (diciamo: il contrario dell’imbonitore televisivo che si agita magnificando pentole e materassi).
Non alza la voce.
I suoi occhi brillano e saltano per tutta la sala, per tutti quelli che stanno lì ad ascoltarlo.
La voce è bassa eppure nessuno perde una parola.
Con noi, per voi giovani talenti, parla di rapporti umani, di fiducia, di molteplicità, di passione, di coraggio, di innovazione, di autenticità. Non conosce tutti i vostri nomi. Ma pare dagli occhi (che ridono? che sanno? ) che queste parole le abbia dette proprio per ognuno. Almeno così è parso a me e Paola che – ça va sans dir – siamo ormai perdutamente innamorate.
Trampolinodilancio: Durante il suo speach da Robilant & Associati ci ha colpito la sua definizione del mercato come “atto d’amore”, inedita definizione per un concetto, quello di mercato, che viene di solito o idolatrato o demonizzato: ci spiega la sua idea di mercato? E dove la vede realizzata?
Elio Fiorucci: In ogni città esistono i mercati che non hanno mai perso il loro fascino a favore della Grande Distribuzione. Il mercato come dicevo non è solo il luogo delle merci ma è anche il luogo dell’incontro con chi le merci le produce o le sceglie personalmente, per cui si instaura un rapporto umano che prevede la fiducia e tante altre bellissime sensazioni che si ottengono solo con lo scambio tra gli uomini.
Trampolinodilancio : A un certo punto della sua vita lei ha dovuto cedere il marchio Fiorucci. Che consigli darebbe a chi, sul lavoro, deve misurarsi con realtà dolorose di cambiamento?
Elio Fiorucci: Non avere una sola passione ma capire che esistono tante cose da vedere o da fare che non possono ridursi in una sola esperienza
Trampolinodilancio : A proposito dell’importanza di “andare a bottega”: quali “botteghe“ oggi consiglierebbe a un giovane che vuole iniziare a lavorare? Quali i maestri da seguire? I modelli da cui imparare? Quali luoghi da frequentare?
Elio Fiorucci: E’ impossibile descrivere questi luoghi, li puoi trovare in una stradina secondaria o addirittura in qualche piccolo paese perchè lì senti che si esprime la personalità. Quelli che scelgono inconsciamente o consciamente di fare solo quello che amano. Ci sono gli appassionati di motociclette e gli appassionati di fiori, se li conosci hanno tutti la stessa attitudine che si chiama passione.
Trampolinodilancio : Tutti riconoscono le sue doti eccezionali di talent scout: Lei come riconosce un talento?
Elio Fiorucci: Per il coraggio di fare una scelta innovativa e questo può avvenire in qualunque categoria di professioni.
Trampolinodilancio : Che consiglio darebbe a un giovane che deve affrontare un colloquio di lavoro?
Elio Fiorucci: Essere se stesso, non essere timido perchè la timidezza a volte è confusa con la mancanza di capacità.