PC Trampolinodilancio sta generando un bellissimo clima di interesse nei confronti dei giovani talenti in molti dei nostri follower, che spesso mi segnalano contributi interessanti da condividere sul blog. Approfitto per ringraziare, tra i più assidui, Carlo e Susi, e Stefano Del Frate – autore lui stesso di un blog (http://stefanodelfrate.wordpress.com) nel quale tratta di comunicazione in modo sempre coinvolgente e interessante – che mi ha recentemente indicato un’utile intervista apparsa sul blog dell’Harvard Business Review.
Nell’intervista Anna Tavis, responsabile della selezione della Brown Brothers Harriman, dà la sua personale ricetta per avere successo in un mondo sempre più globalizzato, dove fortunatamente non è più necessario lavorare a New York o nelle grandi città degli Stati Uniti ma i talenti vengono selezionati localmente per garantire una conoscenza della cultura autoctona.
Il consiglio a chi vuole cominciare la sua carriera in una struttura globale è di andare oltre la semplice formazione di business, che è semplicemente necessaria per passare una prima selezione, ma non sorprenderà nessuno. Quello che sorprenderà e renderà interessante un giovane talento è che, in più, conosce tre lingue, o ha vissuto in quattro continenti diversi, o ha fatto qualcosa di diverso nella sua vita, dice Anna Tavis.
“Uscite, esplorate e andate oltre la cornice tradizionale e le tradizionali ricette e formule, e avrete successo.” Questa è la ricetta di Anna Tavis per avere successo in un contesto globalizzato, molto in linea con i suggerimenti raccolti in questi mesi nel corso delle interviste che abbiamo realizzato.
Nel suo contributo, che trovate a questo link http://blogs.hbr.org/video/2012/07/make-yourself-a-global-asset.html, c’è anche il racconto del percorso non lineare attraverso il quale è arrivata al ruolo che attualmente ricopre.
Ritengo che nella discontinuità in termini di formazione e carriera risieda spesso un grande valore di apertura mentale che sicuramente un’azienda apprezzerà.