PC Alla base del futuro nel lavoro, soprattutto in questo periodo di crisi, ci sono principalmente le relazioni: e non parlo solo dell’abilità nel mantenerle, ma anche dell’attitudine a entrare in contatto empaticamente con gli altri. Il successo di Nicolò Sabellico nasce anche dalla straordinaria abilità nell’entrare in relazione con i suoi interlocutori.
Dopo alcuni anni in Armani, dove ha iniziato nel Marketing e ha continuato nel Commerciale, è oggi il giovanissimo direttore marketing di Nautor’s Swan – il produttore dei più prestigiosi yacht del mondo, del Gruppo Ferragamo.
Patrizia e io abbiamo conosciuto Nicolò quando sua sorella (nostra amica da sempre) mi ha chiesto, come favore, di fare una chiacchierata con il fratellino per aiutarlo a capire qual era la sua vera strada.
Nicolò, infatti, aveva cominciato a lavorare giovanissimo, parallelamente all’università, in una piccola azienda dove nel giro di pochi anni aveva fatto tutta la carriera possibile, rispondendo direttamente alla proprietà.
Quando l’ho incontrato la curiosità che esprimeva per il mondo del marketing, la sua voglia di capire e il suo entusiasmo sono stati talmente contagiosi che quando proprio il giorno dopo (il fattore “c” è sempre importante!) Patrizia mi ha chiesto di segnalarle un mio studente per uno stage le ho invece proposto di incontrare Nicolò, che è poi stato scelto.
Sabellico mi ha rilasciato l’intervista dal terminal di un aeroporto, in partenza per Mosca, insieme a Ferragamo, per incontrare un ministro russo, che sicuramente saprà conquistare con il suo sorriso e la sua genuina voglia di stabilire un contatto.
Trampolinodilancio: Perché pensi di essere stato scelto al tuo primo colloquio, cosa ha fatto la differenza?
Nicolò Sabellico: E’ stato molto importante essere sincero e trasparente ma sicuro e determinato; chiaramente mi riferisco alla sessione di colloqui in Intai (divisione di Armani) prima con Patrizia e poi con il perfido e temuto Ing. Fanto. Fantò aveva la fama del cinico licenziatore… una figura simile al Duca Conte Barambani. L’ultimo colloquio con Fantò è stato determinante nell’ultima fase , con questo scambio di battute: “Sabellico, ma se lei dovesse scegliere tra…” io non avevo neppure capito la domanda, così dopo una pausa di riflessione ho risposto: “ Senta, io andrei in ginocchio dalla Bolzoni a chiedere di spiegarmi la sua domanda che francamente non ho minimamente capito”. Lui mi ha risposto: “Risposta esatta Sabellico, lei è pazzo ma mi piace, quando cominciamo?”
Trampolinodilancio: Cosa ti è servito di più nel primo anno di lavoro?
Nicolò Sabellico: Ordine, disciplina, gestione del tempo, gestione delle priorità
Trampolinodilancio: Cosa ti ha insegnato il tuo primo capo?
Nicolò Sabellico: Correttezza, educazione e rispetto
Trampolinodilancio: Cosa ti ha insegnato il capo che consideri tuo mentore?
Nicolò Sabellico: Mi ha fatto capire che il lavoro, e in particolare il marketing, è prima di tutto buon senso , e il buon senso si ottiene dalla curiosità per tutto.
Trampolinodilancio: Cosa vorresti aver studiato in più o di più nel tuo percorso scolastico?
Nicolò Sabellico: Le lingue straniere… non saperle ( molto bene) rappresenta un grave ostacolo.
PB Per chiudere l’intervista, aggiungerei, che il Sabellico era energetico e ipercinetico (caratteristica utile in alcuni ambienti lavorativi dove la nobile indolenza ha bisogno di un’iniezione di plasma), seducente con uomini e donne, gentile con le secchione della contabilità e le vampire da show room. Aveva la freschezza della pietra grezza. E le potenzialità di un sofisticato gioiello. Materiale interessante per una azienda a cui interessa investire sulle risorse umane.
Mitico Nicolò, per una volta sono orgogliona (non è un errore di battituta, ma una sana autoironia) di conoscere personalmente uno dei vs. esempi da seguire, che ha cominciato dal poco e si è fatto conoscere, apprezzare, amare.
Posso solo dire che la sua foto, nel nostro ufficio mkt, è rimasta molto molto tempo dopo che aveva spiccato il volo verso lidi più alti.
Ma la bellezza non era il primo dei motivi, secondo me. Il primo era che per davvero, dopo averlo conosciuto, mancava a tutte.
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