PB Dopo il mio post di ieri su Tennis, fallimenti e felicità, ho avuto un sacco di commenti. Alcuni sul blog, molti al telefono o via e mail, alcuni attraverso segnali di fumo.
Sono quindi a precisare (ascoltate bene pulcini in procinto di buttare il becco fuori dal nido) che il mio pezzo non voleva in alcun modo essere un alibi per la mancanza di ambizione, un sei politico per un lavoro fatto così così.
Per fare carriera bisogna essere i più bravi, i più veloci, i più brillanti. Solo bisogna farlo seguendo il proprio talento, cambiando, rinnovando o ibridando i modelli di successo codificati dal passato.
E poi, sentito il cuore, fare fatica, studiare, mettere la sveglia presto, viaggiare, lottare, creare nella direzione giusta, crearsi le vele migliori per prendere il vento quando sarà in poppa, ma anche per stringere la bolina e proseguire quando il vento sarà avverso.
Milano è piena di negozi che vanno male, che saranno soppiantati dallo shop on line o dalle catene a basso costo. Per realizzare un modello alternativo di successo non basta non aver finito l’università, siete d’accordo? Io parlo di eccellenza, differenziazione, carattere, voglia. Buon vento
Lungi da me cercare alibi, tant’è che ho ben specificato “se davvero voglio, posso”. Secondo me sta tutto nel “volli, sempre volli, fortissimamente volli” di stampo alfieriano. Se non ci metti tutto te stesso e anche qualcosa in più, se non spremi il cervello e cerchi nuovi percorsi, nuove lampadine da accendere stile Archimede Pitagorico, allora tanto vale che non fai nemmeno lo sforzo di iniziare.
Detto questo, in quel della balena e buon vento a tutti.
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Ciao Bolz,
sei ormai una leggenda.
Bello questo nuovo post, complementare a quello sul nostro amico di ieri. Aggiungerei un consiglio ai Giovani Talenti: non dimenticate mai che, anche nell’era della tecnologia dove si comunica con post e sms tramite un pc e/o un cellulare, la differenza la fa sempre la Persona con la sua capacità di rapportarsi agli altri, la sua moralità, i suoi valori, la sua volontà e il suo cuore.
A domani
Rivas
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polli sempre polli fortissimamente polli, così Francesco Amadori è riuscitoad affermarsi. ciao
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ma il cognome comune è solo un caso ?! no, perchè altrimenti ho capito da dove viene la salace ironia…
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non è un caso ciao
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