PC Anche il social network più cool del momento, Pinterest, può offrire delle possibilità di personal branding. Pinterest è una bacheca virtuale dove ognuno può attaccare e condividere foto e immagini che rappresentano un determinato argomento. Come sottolinea Kristen Jacoway nell’ultima newsletter di Reach Personal Branding, Pinterest sta creando in questi mesi un elevatissimo traffico e per qualcuno alla ricerca di un lavoro può offrire un’opportunità unica di dare un quadro tridimensionale delle proprie capacità. Questo è particolarmente vero per chi voglia essere assunto come designer, grafico, fotografo o illustratore, ma a mio parere può comunque essere interessante anche per creativi (e perché no account) che vogliono dimostrare stile ed eclettismo, entrambe caratteristiche molto importanti per lavorare nella comunicazione.
Vediamo i 5 suggerimenti di Kristen Jacoway su come usare Pinterest per trovare un lavoro.
1. Completate il vostro profilo. Di fianco al nome c’è una freccia e selezionando “Settings” potete scrivere nella sezione “About” un profilo personale, usando il più possibile parole che vi aiutino ad apparire nei motori di ricerca. Personalmente ho fatto un mix di descrizione professionale del blog e di interessi personali (che vengono rispecchiati da alcuni board che non hanno un approccio professionale)
2. Nella sezione “Settings” inserite anche un sito web dove chi è interessato possa trovare di più su di voi. Se non avete un sito, inserite la URL del vostro indirizzo Linkedin, Twitter o del vostro eventuale blog. Io ho messo sia il sito di Chiesaconsulting che l’indirizzo del blog.
3. Nei titoli dei board usate delle parole chiave che aiutino la ricerca. Cercate su Google Keyword Tool e negli annunci di ricerca del personale che vi interessano quali sono le parole utilizzate per cercare persone con il vostro profilo e poi usatele sia nei titoli che nelle descrizioni dei pin.
4. Legate il vostro account Pinterest a Twitter e Facebook
5. Cercate di usare il vostro vero nome come username (sempre nella sezione “Settings”). Se il vostro nome è già occupato cercate di usare qualcosa il più simile possibile al vostro nome completo (io non ho trovato di meglio di chiesap, purtroppo Paola Chiesa è sempre molto gettonato).
molto interessante! suggerisco a chi volesse approfondire un articolo apparso sul blog di Panorama:
http://blog.panorama.it/hitechescienza/2012/02/29/10-consigli-per-avere-successo-su-pinterest/
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Un SN per chi invece ha le capacità creative di un oritteropo orbo, nessuno ??!!
Possibile che piove sempre sul bagnato ?(alla faccia del congiuntivo – ma non oso usare le virgolette).
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Grazie a Susi per l’utile approfondimento, che consiglio a tutti di leggere. A Giulia posso dire che tutti i Social Network fanno leva su quella che gli studiosi definiscono l’ego casting, cioè la volontà di essere protagonisti e non semplici fruitori, ma nessuno ci obbliga ad essere visivamente creativi, a meno che non si voglia lavorare in settori che prevedono un’espressione artistica visuale. L’importante è avere la possibilità, se la cosa ci interessa, di poter condividere con altri le proprie passioni (è esattamente quello che stiamo facendo Patrizia ed io). Per chi come te è particolarmente portata per la scrittura, sicuramente Twitter è il SN più indicato.
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Grazie per il consiglio, Paola, ma facendo un esame di coscienza penso che il vero problema (magari non è nemmeno un problema) sia che in questo momento non mi sento in vena di essere protagonista.
Quindi Twitter ed i suoi cinguettii spero mi aspetteranno quando mi sentirò di nuovo pronta per l’occhio di bue.
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nuovo approfondimento
http://viralblog.viralbeat.com/2012/03/come-ottimizzare-una-foto-su-pinterest-per-facilitarne-la-condivisione/
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[…] Traduco: un appassionato di comunicazione deve imparare a “trattarsi come un brand”. Traduco (questa volta per davvero): la percezione che offriamo di noi stessi deriva dall’insieme di messaggi che, in modo più o meno volontario, comunichiamo verso l’esterno e sempre più spesso i nostri potenziali datori di lavoro non si limitano a leggere la nostra mail per carpire qualcosa su di noi. Questo significa che ogni marketingaro deve fare attenzione alla propria strategia di comunicazione corporate (quali sono le competenze chiave che dobbiamo evidenziare nel nostro Curriculum Vitae e nel nostro profilo su LinkedIn? sono coerentemente esposte?) ma anche – e soprattutto – alla propria comunicazione NON istituzionale. Esempi: Quando inviate un Curriculum ad una azienda pensate mai che il Responsabile delle Risorse Umane potrebbe facilmente imbattersi nella vostra foto profilo in hangover con in mano la bottiglia di Belvedere mentre siete in piedi sui divanetti in discoteca? [cfr post "La ricerca del personale e Facebook" e "I consigli di Vanessa Vallely per il personal branding"] Oppure: Hai mai pensato che il tuo nome su Twitter e su Pinterest possa essere velocemente corretto per risultare molto più serio e meno imbarazzanti agli occhi del tuo datore di lavoro? cfr “Come usare Pinterest per il personal branding” […]
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