PB Da Lombroso, che indagava il volto umano per indovinare predisposizioni criminali, a Battiato, che legge “nel tratto del tuo naso se sei orgoglioso fiero oppure vile”, la fisiognomica serve anche per sopravvivere alle prime riunioni in cui, pur non avendo ancora capito se il bagno è a destra o sinistra e a che piano è la mensa, sarete catapultati.
Storditi dall’ignoto, ignari di tutto, sarete coinvolti in riunioni in cui, nell’immediato, dovrete solo sorridere e annuire. Ma tutti si aspetteranno, mesi e settimane dopo, che ricordiate visi, ruoli, competenze.
La scena di solito è questa: voi, accompagnati dal vostro capo, siete presentati sbrigativamente a uno stuolo di sconosciuti (stravagenti membri di una agenzia di comunicazione, ingessati potenziali distributori, scettici nuovi clienti) i quali vi consegnano, mentre si sistemano intorno a un grande tavolo, i loro biglietti da visita.
Nella migliore delle ipotesi i convitati parlano la vostra lingua e sono di sesso e nazionalità misti. Per cui non sarà difficile ricordare che Giselle era la stilista francese e Rocco l’account italiano.
Nella peggiore delle ipotesi avrete di fronte otto giapponesi, tutti uomini, che parlano un inglese incomprensibile, tutti uguali al nostro occhio superficiale, e tutti vestiti in giacca e cravatta scuri.
Come ricordare dopo diverse settimane, quando arriveranno delle e mail o dovrete rincontrarli, chi erano?
Avete mai giocato a Memory? O a Battaglia Navale?
Dovrete disporre, discretamente, davanti a voi i biglietti da visita dei partecipanti alla riunione nella posizione in cui si sono seduti intorno al tavolo.
E fare di ognuno di loro un piccolo ritratto, segnando le caratteristiche (non solo fisiche) che più vi colpiscono. Riuscirete in fondo alla carriera a aver collezionato un bestiario di inestimabile valore.
Ecco qualche esempio dalla mia collezione:
Biglietto di Mister X. Ritratto: NON HA IL MIGNOLO. Ritratto redatto durante una riunione di Coreani (é difficile quasi quanto la riunione con i Giapponesi) dove la maggior parte “fingeva” di capire l’inglese. Dopo anni ho ancora bene in mente il viso di Mr X e il brivido della sua stretta di mano. Glielo avranno tagliato perché non aveva fatto il budget?
Biglietto di Mister Y. Ritratto: INTELLIGENTE MA ANTIPATICO. Ritratto redatto durante un colloquio di lavoro (io esaminavo) in una giornata in cui dovevo vedere in fila almeno 6 candidati. Mr X era competente e con l’occhio vivo, ma antipatico e presuntuoso come se fosse lui a gestire il colloquio. Non ha avuto il posto.
Biglietto di Mister Z. Ritratto: BARBA, OCCHIALI, CON PIANTINA. Ritratto redatto durante la visita a una location sportiva per decidere i termini di una sponsorizzazione. Mr X gestiva la piantina del sito ponendo crocette dappertutto sui possibili interventi che avremmo potuto fare. Mi dicono che abbia recentemente avuto un figlio. E che la barba sia stata sconsigliata dal pediatra per via dei germi che possono nascondersi tra i fitti peli. Se mette anche le lenti a contatto sono perduta.
vi eleggo a blog preferito!!!
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Grazie!!!! gli aneddoti di Patrizia sono sempre molto gustosi, e la cosa più incredibile è che sono veri! Un mio amico oggi ipotizzava che mister x senza mignolo sia uno yakuza che ha fatto uno sgarro al suo capo 🙂
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occhio agli intelligenti antipatici che prima o poi te li ritrovo davanti an altre vesti
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Proverò a seguire il tuo consiglio, sembra anche divertente,
continuo a confondere tutti i nomi e a reinventarli a mia assoluta discrezione,
memorizzo solo chi mi colpisce nei primi 5 secondi, il resto è vuoto.
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Il mio defunto nonno, tanto buono e bravo, aveva una manifesta antipatia per i nomi propri e quindi apostrofava i suoi conoscenti con soprannomi da lui stesso inventati per ricordare o con storpiature di nomignoli a lui non particolarmente congeniali.
Morale della favola, in una conversazione media a proposito di conoscenti comuni, passavano minuti di spiegazioni prima che qualcuno riuscisse a capire di chi accidenti stava parlando.
Il problema è che penso che l’incapacità di associare i nomi alle facce sia una tara genetica, quindi non vi dico quanta fatica io debba fare per non ridurmi come il mio adorato nonnino, solo 40 anni prima !
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